Luci e ombre

La svolta di Borgo Pignolo, nel cuore di Bergamo: chiese aperte e locali pieni

Il quartiere rinasce, ma denuncia gli schiamazzi notturni. E quelle camicie appese (opera dell'artista Kaikkonen) in via Tasso...

La svolta di Borgo Pignolo, nel cuore di Bergamo: chiese aperte e locali pieni
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di Angela Clerici

«Le camicie appese in via Tasso, rappresentano due problemi: un pezzo della via è morto da anni ed esiste una mancanza di comprensione verso il quartiere». Simonetta Rossi, sessantaquattro anni, è nata e cresciuta in via Pignolo.

Parla del rione e scuote la testa: «Quel pezzo di via Tasso è morto perché il palazzo della Sip, ora Telecom, è stata una ferita micidiale inferta negli anni Sessanta. Lì c’era un caseggiato di abitazione, con tante famiglie. Vennero mandate via, le case furono abbattute e si fece quella brutta cosa, quegli uffici che vediamo ancora oggi. Soltanto che oggi sono completamente vuoti. Nessuno ne parla, ma è un problema: in quel posto dovrebbero tornare le famiglie, le abitazioni».

«Bisognerebbe avere il coraggio di abbattere quella brutta facciata - continua - ristrutturare tutto, riportare anche i negozi per rendere viva la via. Ora proprio sulla facciata posticcia è stata inserita quella installazione che non ha nulla a che vedere con la tradizione del nostro quartiere. Anche la motivazione fa sorridere, appare talmente velleitaria e superficiale... le camicie donate dalla gente del quartiere che lì appese starebbero a testimoniare le vite che sono passate, le storie, le sofferenze, il sudore... mah. Francamente, non se ne avvertiva il bisogno e dal punto di vista della visione, quell’insieme di indumenti è solo fastidioso».

Eppure, al di là dell’installazione, in Pignolo si notano spunti interessanti che fanno pensare a una possibile rinascita del borgo. Proprio in via Tasso è stato inaugurato da poche settimane l’albergo Santo Spirito, di fronte, più o meno, al palazzo della Sip.

Albergo di alto livello, con ristorante di qualità, che ha permesso di riaprire i chiostri dell’antico convento e ospedaletto a fianco della chiesa.

Dal canto suo, il parroco, don Pietro Biaggi, è impegnato a riaprire le porte delle chiese, in particolare di quelle più belle. Porte aperte per (...)

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