Dea battuta dall'Inter

C'è solo da festeggiare: siamo nella storia, con Lisbona nel mirino

Lo 0-2 interno interrompe tante strisce positive ma non sposta di un millimetro le valutazioni: la Dea è terza e fuori dallo stadio si vedono anche i fuochi d'artificio

C'è solo da festeggiare: siamo nella storia, con Lisbona nel mirino
Pubblicato:
Aggiornato:

di Fabio Gennari

Tifosi atalantini, sorridete e siate felici. Nonostante la sconfitta per 0-2 firmata D’Ambrosio-Young, l’Atalanta chiude al terzo posto in classifica con soli cinque punti di distacco dalla Juventus e può festeggiare (adesso si) l’aritmetica qualificazione alla prossima Champions League. Confermata l’incredibile posizione dell’anno scorso, migliorata una serie infinita di record e mancata solo la quota dei 100 gol. Pazienza, se da 70 anni nessuno ci riesce, evidentemente è davvero complicatissimo. Prestazione sottotono della squadra orobica, l’Inter non crea valanghe di occasioni ma si conferma molto solida in difesa e con un gran centrocampo.

Partenza shock dell’Atalanta che nel giro di 90” secondi prende il gol dell’1-0 e perde Gollini per infortunio. Il problema, clamoroso, è che il direttore di gara non vede una spinta di D’Ambrosio su Gosens che frana su Gollini impedendogli di prendere possesso del pallone in uscita: Giacomelli difficilmente poteva vedere, ma è incredibile che Nasca al Var non l’abbia richiamato. Dopo l’ingresso di Sportiello, l’Inter continua a farsi preferire e al 20’ arriva il raddoppio di Young che salta netto Castagne e manda all’angolino un pallone su cui Toloi è in ritardo e Sportiello non può arrivare.

I padroni di casa sono svagati come a Parma, al 33’ Gosens non chiude bene una bella azione sulla destra di Zapata e dopo una grande chiusura di Castagne su Lautaro (39’) arriva la prima azione degna di nota della squadra orobica: bel pallone di Gosens in mezzo (42’) e spaccata volante di Pasalic che viene stoppato dal “sedere” di Young. In pieno recupero, il Papu dà prova della sua presenza in campo con una punizione che si infrange sulla barriera: dopo 5’ minuti di recupero, le squadra rientrano negli spogliatoi.

Nella ripresa la partita non cambia praticamente mai, l’Inter è in pieno controllo del match e nonostante qualche fiammata il risultato resta fino alla fine sul doppio vantaggio della formazione di Antonio Conte. Al 54’ Gomez scarica sul primo palo un sinistro interessante che però non finisce in fondo al sacco, all’83’ Muriel imbecca benissimo Gosens che non trova la porta di un soffio e dopo una bella sgroppata di Lukaku (83’, sinistro alto) nel finale ci provano Zapata (88’) e Malinovskyi (91’ e 94’), ma la mira è imprecisa e il pallone finisce fuori. Al fischio finale, nonostante la seconda sconfitta del girone di ritorno e la tripla cifra mancata fuori dallo stadio si vedono i fuochi d’artificio e il gruppo si mette in posa per le foto davanti alla Pisani (vuota). L’ultimo scatto è il più significativo, Gollini si mette in posa con la maglia di Ilicic e festeggia con i portieri: Atalanta terza e ancora in Champions League è veramente tanta, tantissima roba.

Atalanta-Inter 0-2

Reti: 2’ D’Ambrosio (I), 20’ Young (I)

Atalanta (3-4-1-2): Gollini (5’ Sportiello), Toloi, Caldara, Djimsiti, Castagne (60’ Hateboer), de Roon, Freuler (60’ Malinovskyi), Gosens, Pasalic (60’ Muriel), Gomez (91’ Da Riva), Zapata. All. Gasperini

Inter (3-5-2): Handanovic, Godin, de Vrij, Bastoni (77’ Skriniar), D’Ambrosio (77’ Biraghi), Barella (90’ Eriksen), Brozovic, Gagliardini, Young (90’ Moses), Lukaku, Martinez (71’ Sanchez). All. Conte

Arbitro: Giacomelli di Trieste (Peretti e Bindoni; Doveri; Nasca e Mondin)

Ammoniti: 23’ De Vrij (I), 25’ Djimsiti (A), 44’ Toloi (A), 56’ Brozovic (I), 85’ Handanovic (I)

Seguici sui nostri canali