Parola del mister

Gasperini elogia il Milan in vista del big match: «Meritano di stare davanti a tutti»

Conferenza stampa densa di spunti quella andata in scena a Zingonia alla vigilia della grande sfida contro i rossoneri. «Dovremo essere bravi, ma io sono molto soddisfatto di quello che sta facendo la squadra»

Gasperini elogia il Milan in vista del big match: «Meritano di stare davanti a tutti»
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di Fabio Gennari

Un Gasperini sereno e molto concentrato si è presentato nella sala stampa di Zingonia e ha presentato la sfida di domani (sabato 23 gennaio) alle 18 contro il Milan, sottolineando il grande campionato che stanno facendo Pioli e i suoi ragazzi. Per l'Atalanta, comunque, i motivi di soddisfazione non mancano e il mister della Dea ha confermato di essere soddisfatto anche delle ultime due partite.

Finalmente si torna a giocare a calcio dopo due sfide in cui gli avversari hanno pensato più a non fare giocare voi. Che gara prevede con il Milan?

«Domani ci si aspetta una partita importante, spero anche bella da vedere. È una gara attesa, tra due squadre che cercheranno di fare il proprio gioco. Io comunque non rinnego nulla anche delle ultime due partite. A Udine abbiamo fatto quello che si doveva fare, arriviamo a questa partita con un buon morale e cercando di confrontarci bene con la prima in classifica. Difficile prevedere che gara sarà, a volte ci si aspetta molto e magari invece non è così visto il periodo: non è facile giocare al meglio tecnicamente quando si scende in campo così spesso».

Con o senza Ibrahimovic, cosa cambia nella gestione tattica dei rossoneri?

«Ci possono essere in campo caratteristiche diverse in base a chi lo sostituisce. Lui è unico, però il Milan ha dimostrato di essere una squadra a tutti gli effetti, hanno scombussolato le opinioni anche degli osservatori. Sopperiscono alle assenze e dimostrano che nel calcio è più importante la squadra».

Come valuta, a mente fredda, gli ultimi due risultati?

«Non sono rammaricato per i pareggi, avessimo vinto avremmo punti in più ma credo che abbiamo fatto due buone partite. Sono critico in gare in cui abbiamo fatto meno bene, Spezia e Midtjylland per un tempo, forse con la Samp. Genoa e Udinese no, abbiamo fatto comunque bene con almeno sette palle gol importanti. Prendere gol dopo venti secondi, in una gara che poi abbiamo giocato bene in difesa, e rimontare è un merito. La squadra sta bene. Vincendo una delle due potevamo essere più avanti? D’accordo, ma siamo comunque lì con Roma, Juve, Napoli e Lazio. Non vedo nulla di deludente».

Qualcuno sostiene che senza pubblico ci sono giocatori che si esprimono meglio...

«Io spero sempre che ci sia il pubblico. Credo che quando le cose vanno bene, il pubblico spinge e ti aiuta. L’appaluso è una cosa bellissima, gratificante e che regala entusiasmo. Coi fischi, il rovescio della medaglia è che qualcuno può andare in difficoltà. La mancanza di pubblico però toglie».

Gli stadi vuoti, magari, favoriscono anche le perdite di tempo.

«Senza la gente anche questa cosa è più consentita. Sarebbe difficile assistere a ciò abbiamo visto nelle ultime due gare, altrimenti. Nelle prime dieci gare c’era più possibilità di giocare, una situazione più europea. Siamo alla 19esima e con la classifica compressa in diverse zone e le gare iniziano a contare molto. C’è la voglia e la ricerca di ogni punto da strappare. Non solo nelle nostre partite. Abbiamo giocato molto poco a Udine».

Il Milan è davanti e sta facendo tanto mercato: che ne pensa?

«La classifica dice che sono una delle due o tre squadre da battere. Assolutamente, i rossoneri sono una squadra forte. Senza dubbio. Una società come il Milan, che capisce il momento e interviene per migliorare, credo sia abbastanza normale, è un segnale che credono che può essere un anno oltre le speranze iniziali. Fanno bene a cercare di fare il più possibile per essere competitivi. Lo vedo come una volontà di cogliere l’attimo, dicendo che questa è una stagione in cui possono fare qualcosa di grande. Hanno anche un vantaggio importante su Napoli e Juve ad esempio, iniziano a credere davvero al campionato».

Cosa è cambiato dal 5-0 di un anno fa?

«È cambiato tanto il Milan, è un merito di Pioli e della società. Dei giocatori, con Ibrahimovic ma anche senza. Hanno fatto qualcosa di straordinario».

Parlando dei rigori: il Milan va molto in area di rigore avversaria e quindi ha tanti rigori. Ci sono accorgimenti in partenza per evitarlo?

«Non devi far fallo, molto semplice. Non ho mai fatto questa statistica, ho solo risposto a una domanda. Dico solo che noi siamo meno bravi a prenderci rigori».

Quanto conterà il gioco sulle fasce?

«Molto, dovremo essere bravi perché giochiamo contro i migliori del girone di andata. Gamba, velocità, tecnica, e noi dobbiamo affrontarli come una big, perché sono quelli che meritano di stare lì davanti. Dovremo esprimerci al meglio sotto tutti gli aspetti».

Un pensiero sulle giovanili: qualche società in giro per l'Europa chiede che tutti giochino allo stesso modo dal punto di vista tattico. Che ne pensa?

«E una cosa che io non ho mai richiesto, a livello giovanile giusto lavorare sulla qualità tecnica e la crescita. Non tanto sulla tattica. Alcune società fanno così, io penso che il calcio si può giocare in tanti modi diversi. Piuttosto, dopo aver visto la Supercoppa, dico peccato solo che questi ragazzi da un anno siano praticamente fermi. Speriamo che si possano vedere presto anche questi campi di Zingonia con tanti ragazzini dentro».

In Primavera c'è qualcuno che l'ha colpita?

«Ce ne sono alcuni che vengono ad allenarsi con noi, come sempre il nostro settore giovanile ha ragazzi molto interessanti che diventeranno buoni giocatori. Ora di giocatori pronti non ce ne sono, alcuni sono in giro come Piccoli, da Riva e Okoli, che stanno crescendo. Quelli più pronti sono quelli fuori, non so se è più formativo o meno. Comunque non ci sono, a oggi, ragazzi come Traore o Kulusevski».

Miranchuk e Malinovskyi come stanno andando?

«Secondo me hanno fatto due buone partite. Sotto l’aspetto tecnico. Non è facile giocare queste gare, hanno dimostrato voglia e gamba. Se Malinovskyi segna in quell’occasione cambiano tutte le valutazioni, si stanno adattando ma un certo tipo di partite se non le sblocchi è dura. Gli è rimasta un po’ dietro la palla e pensava fosse più vicino Pessina. Peccato, perché era davvero vicinissimo alla porta. Ho sentito parlare di delusione, ma non credo sia giusto. E anche parlare di scudetto è troppo: se perdi dal Milan vai a -13 e la stagione è fallimentare, allora? Io sono molto soddisfatto di tutti».

Degli altri che ruotano in quelle posizioni che cosa possiamo dire?

«Pessina è un giocatore duttile, sta facendo molto bene ed è un centrocampista adattato. Ilicic pochi giorni fa era straordinario dopo Benevento; dopo Genoa e Udinese non va più bene invece. Ora sale Muriel nelle valutazioni e domani magari capiterà a un altro. I nostri equilibri sono diversi. È una situazione tutta molto anomala, anche nelle valutazioni. Noi dobbiamo essere molto meno anomali e diretti».

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