L'editoriale di Xavier Jacobelli

Le distrazioni possono costare caro: ecco perché il pareggio sta stretto ma va bene

Le distrazioni possono costare caro: ecco perché il pareggio sta stretto ma va bene
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di Xavier Jacobelli

Un giorno, dopo che Einstein si era trasferito nella sua residenza definitiva all'Istituto di studi superiori di Princeton, nel New Jersey, il telefono squillò nell'ufficio del preside. La voce all'altro capo del filo chiese: «Potrei parlare con il professor Eisenhart?». Quando gli fu risposto che il professore non c'era, la voce continuò: «Forse lei sa dirmi dove abita il professor Einstein».

La segretaria di Eisenhart rispose di non poterglielo dire perché il professore era molto geloso della sua vita privata. La voce al telefono divenne quasi un sussurro: «Per favore, non lo dica a nessuno, ma il professor Einstein sono io. Sto andando a casa, ma ho dimenticato dove abito».

L’aneddoto, tratto dal sito frasicelebri.it, serve per ricordare sempre che in un campionato così equilibrato dove, secondo Stefano Pioli, sono sette le squadre in lizza per il titolo, le distrazioni sono proibite, perché quando si cade in distrazione si rischia grosso. Soprattutto se vai in campo e dopo soli 30 secondi subisci un gol che potevi assolutamente evitare.

Ciò detto, da un lato c’è il rammarico per avere mancato il salto triplo che, in caso di vittoria, avrebbe consentito all’Atalanta di balzare al terzo posto, scavalcando in un colpo solo Juve, Roma e Napoli. Dall’altro, c’è il sollievo per avere recuperato e non avere perso una partita che si poteva vincere, avendola poi dominata in lungo e in largo, con Musso autore di due grandi parate.

Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, va bene anche così, ricordando come nelle prime cinque gare di campionato del 2021, la Dea abbia inanellato tre vittorie e due pareggi, segnando 12 gol, subendone 3 e senza dimenticare il 3-1 al Cagliari in Coppa Italia. Ed è stato saggio fare diverse rotazioni (Gasp ha cambiato sei undicesimi rispetto al pareggio con il Genoa), considerato che 73 ore dopo la fine della gara di Udine la Dea scenderà in campo contro la capolista Milan. Pioli recupererà Leao e, forse, potrebbe lanciare Mandzukic part time. Di sicuro, dall’inizio ci sarà Ibrahimovic (12 gol in 8 partite, 5 doppiette).

Come ha detto Muriel, l’incubo dei friulani ai quali ha segnato il suo settimo gol in nove gare contro l’Udinese, sarà un bel vedere.

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