Le parole di Luca Percassi

Stadio, per la nuova Sud serve pazienza: «Lavori dopo 4 mesi dalle autorizzazioni»

Il numero due nerazzurro, a margine della presentazione delle nuove maglie, ha parlato del cantiere al Gewiss e di mercato

Stadio, per la nuova Sud serve pazienza: «Lavori dopo 4 mesi dalle autorizzazioni»
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di Fabio Gennari

A margine della presentazione delle maglie 2021/22, l'amministratore delegato dell'Atalanta Luca Percassi ha incontrato i giornalisti affrontando diversi argomenti. Oltre che del mercato e del ritorno dei tifosi allo stadio si è parlato anche dei lavori di riqualificazione che non partiranno prima del 2022: da quando tutti i permessi saranno a posto (ipotizziamo il mese di settembre 2021), serviranno 4 mesi per avviare un cantiere che durerà poi tra i 10 e i 12 mesi.

Luca Percassi, iniziamo dal mercato e parliamo di Gollini: è fatta con il Tottenham?

«Ci sono varie ipotesi, è un giocatore molto importante per l’Atalanta ed è un ragazzo che ci ha permesso di crescere. Magari il mercato porterà qualcosa di diverso, di definitivo per ora non c’è nulla ma esistono delle ipotesi concrete. Il Tottenham è certamente una situazione molto concreta».

Sul fronte Koopmeiners ci sono novità?

«Tutti i giorni leggo nomi nuovi che vengono accostati all’Atalanta, certamente qualcuno di questi è figlio di un reale interessamento da parte nostra ma ci terrei a ribadire che partiamo da una squadra con giocatori e ragazzi che hanno dato molto. I risultati fatti sono straordinari, abbiamo un grandissimo allenatore come Gasperini che è la persona più importante del nostro progetto. Invece di parlare di tanti nomi pensiamo di ripartire dal nostro gruppo, questo è un mercato particolare per tanti motivi come la pandemia e gli Europei. Ci sono tante difficoltà a vendere e anche a comprare, non vorrei parlare di chi potenzialmente può arrivare ma di chi è qui e ci ha permesso di fare grandi cose».

Come Romero? Sempre il Tottenham pare molto interessato…

«Il principio che abbiamo sempre cercato di seguire è che le vendite ci devono rinforzare, non indebolire. L’idea è ancora quella. Romero ha fatto una stagione straordinaria, è uno dei più forti in circolazione ed è stato premiato come il miglior difensore d’Italia e non solo. Normale che ci siano degli interessamenti, è qui in un contesto che gli ha permesso di crescere e di giocare la Champions League, è andato in Copa America da protagonista e l’ha vinta. Vediamo cosa succede, ma il principio è quello che ho detto: non vogliamo vendere per indebolirci, se dobbiamo fare delle cessioni cercheremo di farle con raziocinio e intelligenza per poi rinforzare la squadra».

Tradotto in parole semplici: se non arrivano offerte folli, resta a Bergamo.

«Direi di sì. Più che folli direi che le offerte devono sempre essere congrue al livello dei giocatori».

Chi è già arrivato è Musso.

«È un ragazzo importante, c’è stata questa opportunità e ogni anno cerchiamo di portare giocatori che possano portare una crescita e un miglioramento del nostro progetto e lui è stato identificato come un elemento con queste caratteristiche».

La situazione di Ilicic com’è?

«È un giocatore che ha dato tantissimo all’Atalanta, un patrimonio della società. Se ci saranno opportunità le valuteremo, ma non c'è fretta di risolvere un problema, bensì la volontà di fare le cose per il bene della società».

Gli obiettivi dell’Atalanta quali sono?

«Prima di tutto, la salvezza. Non lo diciamo per retorica o scaramanzia, lo diciamo perché ci crediamo. L’Atalanta è una realtà medio piccola del calcio italiano, sappiamo bene i sacrifici che abbiamo fatto per arrivare fino a qui. Salvezze sofferte e tanto altro. Inizieremo l’undicesimo anno in Serie A, questo per noi è un risultato molto importante e significativo. Saremo ancora in Champions League e questo per noi equivale a uno scudetto, se diamo queste cose per scontate o qualcosa a cui dobbiamo abituarci c’è qualcosa che non va. Gestiamo la società con passione, dedizione e con la speranza di fare meno errori possibili partendo sempre con l’obiettivo della salvezza: guai se ci fosse insoddisfazione se non dovessero arrivare risultati più alti del mantenimento della categoria. Vorrebbe dire non rispettare la storia della società».

Il recente passato però dice che siete protagonisti anche al vertice.

«Veniamo da risultati e anni importanti che hanno gratificato tutti con qualcosa di ancora più grande di quanto ci saremmo potuti immaginare, è qualcosa di bellissimo per la nostra città che ha sofferto tanto e per cui l’Atalanta è stato motivo di speranza e di felicità».

Ci sono novità per il ritorno dei tifosi allo stadio?

«Sono giorni caldi, dovremmo avere indicazioni abbastanza precise per quanto concerne il rientro allo stadio e, anche in questo caso, pensare di giocare la Champions League a Bergamo con il pubblico è l’ennesimo sogno che si avvera».

I lavori in Curva Morosini quando partiranno?

«Stiamo aspettando che il Comune concluda l’iter organizzativo relativo all’intervento della Curva Sud, ci siamo confrontati perché l’aver raggiunto le competizioni europee ci ha imposto di adempiere a nuovi parametri che la Uefa ci ha chiesto. La nostra idea è partire a distanza di quattro mesi da quando avremo tutte le autorizzazioni: è il tempo che serve per gli appalti e per far partire i lavori. Sarà un intervento profondo, ci sarà l’abbattimento della Curva Sud e la costruzione del parcheggio interrato, ma già oggi è emozionante passare ogni volta fuori dallo stadio e vedere che è cambiato. Ora manca solo il pubblico che torna al suo posto».

Ipotizzando i permessi per settembre, i lavori inizieranno a gennaio 2022: ipotesi corretta?

«Direi di si. Non riusciamo a partire prima di quei quattro mesi che ho specificato, è impossibile perché la demolizione è la parte più semplice ma poi ci sono tante altre cose da fare, compresi i prefabbricati da preparare e molto altro. Partire due mesi prima o dopo non cambia nulla, quando si parte poi si arriva nel giro di 10-12 mesi ad avere lo stadio completo. Nel nostro piccolo credo che faremo qualcosa di piacevole per tutti, un impianto da 25mila posti con tanti servizi e la possibilità di godersi le partite in un impianto completamente rinnovato».

Torniamo al mercato: con Paratici avete parlato anche di Tomiyasu?

«Chi l’ha comprato? (ride, ndr). Con Paratici abbiamo un grande rapporto, professionista di alto livello e sono contento dell’esperienza che sta vivendo. La Premier oggi è la lega più competitiva d’Europa. Gli auguro il meglio, non è realistico pensare di poter competere con realtà come quelle inglesi. Noi cerchiamo ogni giorno di lavorare per portare giocatori utili all’Atalanta e che possano migliorarci, questo vuol dire cercare di fare le cose fatte bene. Sempre. Certo che se un giocatore è ambito in Serie A e in Premier penso sia difficile che la spunti una squadra del nostro campionato».

Dove si può migliorare questa Atalanta?

«Ogni giorno c’è un confronto con il mister. Gasperini in primis sente la responsabilità di tutto il progetto Atalanta, questo dialogo stimola idee e valutazioni per capire sempre se ci sono elementi davvero utili per migliorare. Tutto quello che si fa o non si fa è spinto dalla speranza e dalla voglia di fare il bene della società. Difficile dire cosa manca, cerchiamo di lavorare per cambiare qualcosa ma per farlo ci vogliono tanti elementi che si incastrano tra di loro».

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