Cosa resta del «bosco in città»? Un dozzina di alberelli e delle erbacce, dicono le foto
L'onorevole Belotti denuncia sui social le condizioni in cui versano i 200 alberi piantati dal Comune alla Trucca nel 2017
Sin dal suo insediamento a Palazzo Frizzoni, la Giunta Gori ha investito molte energie sull'idea di una "Bergamo green", annunciando anche la piantumazione di tantissimi nuovi alberi in diversi punti della città. Alla fine del primo mandato del sindaco (2019), si parlava di ben settemila nuove piantumazioni.
A distanza di diversi anni, cosa resta di tutto quel verde? Be', come noi di PrimaBergamo vi avevamo raccontato nel giugno 2019, erano ben pochi i nuovi alberi che avevano resistito. E ciò nonostante le rassicurazioni dell'allora assessore al Verde, Leyla Ciagà. Del resto, come ci aveva raccontato un esperto, era prevedibile che buona parte di quelle piantumazioni non avrebbero, purtroppo, avuto lunga vita.
Il tema, però, torna oggi alla ribalta attraverso la "denuncia" del parlamentare leghista Daniele Belotti, che su Facebook ha pubblicato delle immagini che mostrano la condizione in cui si trovano alcuni dei primi alberi che furono piantati, nel 2017, dalla Giunta Gori. Si parla di circa duecento alberi innestati nella zona della Trucca, in collaborazione con le scuole primarie Scuri e Cavezzali di Loreto e Longuelo.
Le immagini pubblicate da Belotti mostrano, in effetti, una situazione non certo... florida. Più che un «bosco in città», quel che rimane sono giusto una dozzina di alberelli abbandonati a loro stessi, circondati dalle erbacce. Scrive Belotti: «Esattamente un anno fa avevamo già denunciato pubblicamente la situazione di abbandono; ma invece di curare il fantomatico "bosco" lo si è lasciato ancora di più nella sua agonia. Siamo curiosi di sapere cosa ne pensa la deputata del Pd Leyla Ciagà che nel 2017 era presente, da assessore all'Ambiente, all'inaugurazione davanti ai bambini delle scuole a cui era stata spiegata (come si legge negli articoli di stampa dell'evento) "l'importanza degli alberi, sia nella produzione di ossigeno, sia negli equilibri ambientali ecosistemici e idrogeologici"».
Belotti, poi, chiama in causa anche il sindaco e l'attuale assessore al Verde: «E ci piacerebbe sapere anche il parere dell'attuale e immobile assessore Marzia Marchesi e pure quello del sindaco Gori, sempre pronto ai tagli dei nastri ma solo per fare cinema. E già che ci siamo, sarebbe gradita pure una considerazione degli pseudo sinistri ecologisti della maggioranza anche solo per rispetto verso quegli scolari che avevano partecipato con entusiasmo alla cerimonia e che poi sono stati letteralmente presi in giro. Così come tutti i cittadini».
Sicuramente, come già avvenuto in passato sullo stesso tema, il Comune risponderà all'accusa. Ma le immagini parlano abbastanza chiaro. La speranza, ora, è che il Bosco della Memoria creato a inizio anno per ricordare le migliaia di vittime del Covid in Bergamasca e inaugurato niente di meno che dal premier Mario Draghi non faccia la stessa fine. Anche se, prima dell'estate, la situazione non era proprio delle migliori (nonostante le rassicurazioni di Palazzo Frizzoni)...