La spiegazione

Il Bosco della Memoria sta bene, dice il Comune. Le piante stanno solo «riposando»

L'assessorato al Verde: l'improvviso innalzamento delle temperature ha messo in difficoltà gli alberi. Ma a settembre foglieranno di nuovo

Il Bosco della Memoria sta bene, dice il Comune. Le piante stanno solo «riposando»
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Le piante stanno bene, sono solo andate «in riposo». Così il Comune di Bergamo, nello specifico l'assessorato al Verde pubblico (guidato da Marzia Marchesi), spiega la situazione del Bosco della Memoria alla Trucca, dove gli alberi piantati alcuni mesi fa appaiono oggi un po' sofferenti, se non addirittura morti alcuni.

Palazzo Frizzoni, nella giornata di oggi (martedì 29 giugno) e in seguito al nostro articolo, ha reso noto di aver effettuato un sopralluogo in loco nella persona del funzionario Guglielmo Baggi, che si è anche confrontato con l'agronomo che segue direttamente il Bosco realizzato per onorare la memoria delle vittime Covid e inaugurato lo scorso 18 marzo, giorno della visita in città del premier Mario Draghi. Le piante, riferisce il Comune, stanno bene. Semplicemente, come detto, sono andate «in riposo», abbassando al minimo le loro funzioni vitali per affrontare il grande e improvviso caldo dell'ultimo periodo.

Palazzo Frizzoni spiega di aver effettuato, nell'ultimo periodo, ben tre cicli di innaffiature alle circa settecento nuove piantumazioni della città, quelle più giovani. In particolare, alla Trucca è effettivamente vero che gli alberi da poco piantati, in questo mese di giugno, sono andati un po' in difficoltà, poiché le temperature si sono improvvisamente alzate dopo un maggio tutto sommato fresco, che aveva portato alla loro prima fogliazione. Nonostante questo, al momento non si ritiene necessaria una nuova innaffiatura specifica del Bosco della Memoria: se le giovani piante venissero bagnate troppo si rischierebbe infatti di farle marcire. Eventualmente, spiegano, si valuterà se effettuare un ciclo di concimazione. Secondo i tecnici, le piante dovrebbero avere una seconda fogliazione a settembre, quando le temperature notturne torneranno a essere più fresche.

A soffrire maggiormente, in questa prima fase della loro vita, sono le querce. Una cosa normale, spiegano da Palazzo Frizzoni: quando si piantano questi alberi, si tiene conto dell'alta probabilità che una parte di essi muoiano proprio nelle prime fasi della loro crescita, tanto che ci sono già accordi con le ditte che se ne occupano per prevedere eventualmente, in autunno (attorno a novembre), una sostituzione delle giovani querce che dovessero essere morte nei mesi estivi.

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