Polemica continua

L'assessore regionale Terzi: «L'autostrada Bergamo-Treviglio non l'ho voluta io»

La titolare lombarda delle Infrastrutture risponde alle critiche sull'opportunità di questa nuova arteria: «Un collegamento serve»

L'assessore regionale Terzi: «L'autostrada Bergamo-Treviglio non l'ho voluta io»
Pubblicato:
Aggiornato:

di Wainer Preda

Nell’intervista rilasciata a PrimaBergamo due settimane fa, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi ha espresso tutte le sue perplessità sull’autostrada Bergamo-Treviglio (in realtà Dalmine-Casirate). E ha demandato alcune risposte sulla discussa opera all’assessore regionale alle Infrastrutture, la bergamasca Claudia Maria Terzi. L’abbiamo sentita per fare chiarezza.

L'assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi
L'assessore regionale Claudia Maria Terzi

Assessore, facciamo il punto sulla Bergamo-Treviglio.

«Allora, la stazione appaltante Cal ha dato parere positivo sull’unica offerta pervenuta, quella del raggruppamento d’imprese guidato da Vitali. Una volta che Cal chiuderà l’aggiudicazione della concessione, il proponente avrà sei mesi di tempo per presentare il progetto definitivo».

Dopodiché?

«Il progetto andrà sottoposto alla Valutazione d’impatto ambientale (Via) nazionale. Poi partiranno le Conferenze dei servizi, presumo nella seconda metà del 2024. La firma della convenzione avverrà solo al termine di questi passaggi e solo dopo l’approvazione del progetto definitivo».

La Regione ci metterà 146 milioni di euro: non potevano essere investiti in opere alternative?

«Per la precisione sono 130 milioni più Iva. Ne abbiamo già investiti più di trecento e rotti in altre opere in provincia di Bergamo con il Piano Lombardia. L’elenco è infinito. Quello che tutti fanno finta di dimenticare però è che l’autostrada Bergamo-Treviglio non nasce con l’assessore Terzi. Quest’opera è in giro da almeno vent’anni. È nella programmazione di Provincia, Comuni e Regione da altrettanto. In realtà ora, seppur con grave ritardo, si sta dando semplicemente adempimento agli impegni e a una programmazione di sviluppo infrastrutturale che è risalente a decenni fa».

Se fosse stato per lei, l’avrebbe realizzata?

«Probabilmente sono influenzata dal fatto di abitare a Dalmine, ma sono fermamente convinta che ci debba essere un collegamento veloce fra Bergamo e Treviglio, altrimenti avremo una provincia spaccata in due. Con la Bassa che cresce a ritmi pazzeschi e Bergamo, hinterland e valli che rischiano di rimanere isolate, perché non hanno collegamenti con la parte bergamasca che si sta sviluppando di più. E che oggi guarda più a Milano che a Bergamo. Di questo la Provincia dovrebbe occuparsi e preoccuparsi».

Il progetto in origine prevedeva il collegamento con la Pedemontana, che oggi non c’è più. Doveva arrivare anche a Bergamo...

«Arriva alla tangenziale di Bergamo, a Stezzano. È stato il sindaco Gori a chiedere che in questa prima fase non fosse messo il peduncolo ipotizzato d’ingresso a Bergamo. È una scelta loro. L’amministrazione di Bergamo non l’ha ritenuta un’opera primaria da mandare avanti. Quanto alla Pedemontana, è inutile che facciamo un’opera di connessione per un’infrastruttura che lì non arriverà mai».

Lei dice di essere favorevole a un collegamento veloce Bergamo-Treviglio. Sottilmente, non ha parlato di autostrada.

«Né io né lei possiamo scegliere. Il progetto d’autostrada in project financing me lo sono trovato. Questa è l’unica possibilità che, allo stato, c’è. È l’unica possibilità perseguita convintamente».

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 8 giugno, o in edizione digitale QUI

Seguici sui nostri canali