Sconcerto a Treviolo: è tornato il tarlo asiatico. Si dovranno abbattere (e sostituire) altri alberi
I responsabili dell'Ersaf hanno trovato, dopo un sopralluogo, degli esemplari dell'insetto al Parco Callioni e altre zone della frazione di Roncola

Brutta sorpresa. Pensavano di averlo sconfitto invece è destinata a ricominciare la battaglia contro il tarlo asiatico. Una ricomparsa che in molti non si aspettavano, di certo poco gradita e che mette in difficoltà di nuovo Treviolo.
L'insetto è tornato. Aveva già dato problemi lo scorso anno, costringendo all'abbattimento di diversi alberi e alla loro sostituzione con nuove essenze, resistenti all'insetto nocivo.
A rendere nota la scoperta di altri esemplari, stavolta al Parco Callioni e nella frazione della Roncola, è stato ieri (venerdì 8 marzo) il Comune dell'hinterland.
Dopo un sopralluogo l'Ersaf, il servizio fitosanitario di Regione Lombardia, che doveva controllare che non fosse tornato il parassita che aveva infestato nel 2024 i territori di Treviolo, Curno e Bergamo, ha individuato un nuovo focolaio.
Necessari altri abbattimenti
«Purtroppo questa scoperta, secondo la specifica ordinanza regionale, comporta un nuovo intervento di abbattimento degli alberi risultati infetti e di quelli ritenuti attaccabili e potenzialmente infetti nel raggio di cento metri» ha chiarito l'Amministrazione.
L’inizio dei lavori è fissato per il 17 marzo e sarà necessaria, per motivi di sicurezza, la chiusura di un mese del giardino pubblico. Il taglio di piante avverrà all’interno dell’alveo e sulla sponda sinistra del fiume Brembo, di proprietà demaniale.
L’assessore all’Ecologia, Mauro Pesenti, durante il sopralluogo con i tecnici comunali e gli incaricati di Regione, ha chiesto se l’accatastamento degli alberi infetti, concordato nell’area dell’ex frantoio lo scorso anno, avesse potuto contribuire al nuovo focolaio. Tuttavia il dottor Alessandro Bianchi, responsabile degli ispettori fitosanitari, ha assicurato che avendo cippato, ovvero triturato, tutti gli alberi accatastati prima del periodo di sfarfallamento (che avviene durante l’estate), non ci sarebbe alcuna relazione con il nuovo focolaio.
Inoltre, ha spiegato che la presenza dell’insetto nell’area dopo un primo intervento sarebbe fisiologica e che gli esperti si aspettavano che, con molte probabilità, l’insetto non fosse stato ancora del tutto sconfitto.
«L’Amministrazione - dicono dal Comune - ha appreso la notizia con sconcerto e dispiacimento, ma si è attivata immediatamente per offrire a Ersaf la massima collaborazione e ringrazia l’ente regionale per il grande sforzo messo in campo».
Nuovi alberi a carico di Regione
Il Comune ha poi voluto rassicurare i cittadini rispetto all'abbattimento delle piante, spiegando che verranno sostituite con altre resistenti al tarlo asiatico, il tutto a carico del Pirellone: «È bene ricordare - ha infatti sottolineato l’assessore Pesenti - che il servizio fitosanitario, grazie ai fondi regionali, finanzia anche interventi per mettere a dimora nuove piante. Gli alberi saranno sostituiti nel prossimo autunno con nuove essenze, non attaccabili da questo insetto».
Il fatto che l'insetto non sia eliminabile con facilità non significa che quello che si sta facendo non serve a niente. Se lasciassimo fare alla natura, l'insetto avrebbe vita facilissima a infestare tutte le piante che gli piacciono. È questo che vorreste?
Solo gli ingenui potevano credere che non si sarebbe presentato dopo l'inverno. Questo insetto, cone come altri, sono difficili da debellare e prima o poi attaccherà tutte le piante di cui si nutre anche nei giardini privati.
Lavori inutili se non c'è un antagonista in natura non lo fermerà nessuno !
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