Rintocchi

Anche Nembro onorerà i propri morti nella Giornata in memoria delle vittime del Covid

I volontari della Federazione Campanari Bergamaschi suoneranno in tutti i campanili delle parrocchie del paese, di Gavarno e di Lonno alle 20, un rintocco alla volta per ciascuna campana. Il suono raggiungerà i nembresi nelle case, che si fermeranno per un momento di preghiera

Anche Nembro onorerà i propri morti nella Giornata in memoria delle vittime del Covid
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di Elena Conti

Bandiere a mezz’asta e campane a lutto. Così Nembro, il paese più colpito dalla pandemia per numero di morti, giovedì 18 marzo ricorderà i suoi cari scomparsi nella Giornata in memoria delle vittime da Covid-19. I volontari della Federazione Campanari Bergamaschi suoneranno in tutti i campanili delle parrocchie di Nembro, Gavarno e Lonno alle 20, un rintocco alla volta per ciascuna campana. Il suono delle campane raggiungerà i nembresi nelle case, che si fermeranno per un momento di preghiera e di ricordo.

Sono 188 le morti accertate per Covid-19 nei mesi di marzo e aprile 2020, i più terribili per la provincia di Bergamo. Ora che la terza ondata si abbatte su tutta l’Italia, i nembresi si interrogano su come sarà il futuro dopo aver vissuto esperienze così tragiche. Ma la forza di volontà e il coraggio sono rimasti quelli dello scorso anno: ne è la prova il video che sarà pubblicato giovedì sui canali YouTube e social del Comune di Nembro.

«Abbiamo chiesto a una ventina di persone - spiega il sindaco Claudio Cancelli -, tra bambini, genitori, infermieri, maestri, volontari, medici, commercianti e altre professionalità, cosa si aspettano per il futuro e quali sono le loro aspettative. Ne è uscito un video di circa mezz’ora che offre uno spaccato dei timori e delle speranze delle persone della nostra comunità».

Sono stati i ragazzi di On Air, gruppo nato dall’esperienza del Festival delle Rinascite Migliori di Così che si è tenuto l’estate scorsa in Piazza della Libertà, a occuparsi del montaggio. «Naturalmente una parte è dedicata al ricordo di chi non c’è più. Ma fare memoria non è abbastanza: nel rispetto del ricordo dei defunti, vogliamo creare un futuro a misura di persona. Proprio come loro hanno cercato di fare ogni giorno, ognuno nel suo piccolo, per le generazioni successive».

Pensando al futuro nascono allora delle riflessioni, contenute nel video. «Penso agli effetti delle misure anti-Covid, che comportano una rinuncia a vivere per poter continuare a vivere. Abbiamo perso molti aspetti che ci caratterizzavano come comunità, come l’elevata socialità. Abbiamo la responsabilità, durante la ripresa, di curare le ferite di questo periodo e di andare avanti senza lasciare indietro nessuno».

«La crisi ha accentuato le differenze sociali, il divario tra ricchi e poveri e tra diverse culture. C’è chi durante la pandemia ha continuato a guadagnare, mentre altri hanno perso il lavoro. È nostro dovere ripartire con un occhio di riguardo per le fragilità. E infine dovremo essere capaci di investire verso bisogni non immediati, a differenza di quanto abbiamo fatto finora per reperire le risorse urgenti e necessarie. Dobbiamo progettare un futuro di comunità, garantendo la qualità dell’ambiente, investendo nella formazione e nell’istruzione e in spazi per giovani e donne, che sono stati i più colpiti dalla crisi economica. Il futuro non è un luogo verso cui camminiamo, ma è un progetto da realizzare insieme».

Nello stesso giorno, il Presidente del Consiglio Mario Draghi sarà a Bergamo al cimitero monumentale e al Bosco della Memoria alla Trucca per ricordare le vittime bergamasche insieme al sindaco Giorgio Gori.

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