A Bergamo 4305 positivi, 312 casi in più. «A fine settimana il punto della situazione»
I numeri, seppur parziali, crescono meno che nei giorni scorsi. Il monito della Regione: «Ancora troppa gente in giro. Speriamo di non arrivare al punto di costringere la gente a rimanere in casa»

I numeri rimangono quelli di una battaglia continua, ma fortunatamente crescono in modo leggermente inferiore rispetto ai giorni scorsi. Nella Bergamasca, a oggi (mercoledì 18 marzo), sono 4305 le persone positive al Covid-19, salite rispetto a ieri di 312 unità. Il bilancio a livello regionale dice invece che in Lombardia sono 17713 i soggetti positivi (1493 in più rispetto a ieri, ma inferiore ai 1971 di martedì), mentre i pazienti ricoverati sono 7285 (332 in più, martedì erano stati 782), a cui si devono aggiungere 924 persone che si trovano nelle terapie intensive (45 in più, martedì erano 56). Tutti dati leggermente inferiori a quelli registrati nei giorni scorsi. Purtroppo aumentano invece le vittime, salite a 1959 (319 i decessi nelle ultime 24 ore, rispetto ai 200 di martedì). In tutta la Regione, comunque, sono ancora 383 i tamponi in corso di verifica.
«Registriamo un leggero calo rispetto ai giorni scorsi, ma si tratta di dati parziali e un trend nell'evoluzione del virus lo vedremo solo alla fine della settimana - evidenzia l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera -. Purtroppo però il numero dei decessi è in crescita e questo ci intristisce. Ribadisco che bisogna stare in casa perché i nostri ospedali sono ancora in estrema difficoltà. Sono troppe le foto e i video che ritraggono persone in giro nelle nostre città. Così non va bene; viviamo la stessa fatica che vivete voi, ma l'isolamento è l’unica strada che possiamo percorrere. È un sacrificio necessario per salvare vite umane».
«Ci auguriamo che non si arrivi al punto in cui dovremo obbligare la gente a stare in casa - ha proseguito l'assessore al Bilancio Davide Caparini -. Confidiamo nella maturità di tutti i lombardi». Un pensiero espresso anche in mattinata dal governatore regionale lombardo Attilio Fontana.
L'assessore al Welfare è entrato anche nel merito dei trasferimenti dei pazienti dagli ospedali ad altre strutture sanitarie, tra cui le Rsa. Un fatto che ha creato allarme per il potenziale pericolo che il contagio avrebbe sugli anziani più deboli. «I pazienti dei trasferimenti continueranno, in questi giorni ne abbiamo spostati circa 200. È una strategia che sta consentendo al sistema sanitario di reggere l'urto dei nuovi ricoveri. Il 90 per cento dei malati li abbiamo portati in altri ospedali privati o in strutture pubbliche, solo in alcuni casi nelle Rsa. Voglio rassicurare tutti nel merito: nelle Rsa non saranno trasferiti pazienti positivi al Covid, o nel caso in cui lo fossero, ciò accadrà solo in quelle strutture che hanno piani o edifici completamente separati dal resto dei locali e personale dedicato esclusivamente a queste aree. Siamo consapevoli delle condizioni di estrema fragilità dei pazienti delle Rsa e vogliamo tutelarli al massimo».
L'assessore Caparini ha poi confermato che stanno proseguendo i lavori per la realizzazione del nuovo ospedale alla Fiera di Milano, che verrà progettato per essere non più una struttura temporanea adibita alla terapia intensiva ma «qualcosa di duraturo. Sarà un vero e proprio ospedale con laboratori, sale operatorie, Tac e tutti gli strumenti necessari a offrire assistenza anche alle altre regioni qualora uscissimo in breve tempo da questa situazione di emergenza sanitaria».