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Fino a fine mese la Lombardia si tinge di rosso, nella speranza che i dati migliorino

Il presidente Attilio Fontana è pronto a fare ricorso. Nella Bergamasca la conta settimanale dei contagi fatta dall'Ats è in aumento, così come l'Rt. In provincia però l'incidenza è di 61 casi per 100 mila abitanti, quasi da zona bianca

Fino a fine mese la Lombardia si tinge di rosso, nella speranza che i dati migliorino
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A mezzanotte la Lombardia si tinge nuovamente di rosso. E ci resterà almeno per i prossimi 14 giorni, stando al perimetro temporale fissato dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Da domenica (17 gennaio) al 31 gennaio per ogni spostamento servirà l’autocertificazione, i negozi saranno chiusi e gli studenti continueranno a seguire le lezioni da casa (QUI trovate un articolo che può esservi utile a orientarvi nella nuova babele di regole e deroghe fissate dal Dpcm).

Il presidente Attilio Fontana, nonostante la settimana scorsa abbia sottolineato come tutti gli indicatori fossero in peggioramento, ieri ha cambiato radicalmente la propria idea, attaccando l’Esecutivo e annunciando la volontà di fare ricorso contro l’ordinanza ministeriale. «Ritengo fortemente penalizzante questo scenario – ha sottolineato -, che darebbe un colpo devastante a una grossa fetta dell’economia lombarda».

Secondo il governatore negli ultimi quindici giorni la situazione sarebbe migliorata e la Lombardia nella peggiore delle ipotesi dovrebbe restare in zona arancione. Scintille sui parametri alla base della diversa colorazione delle regioni a parte, oggi (sabato 16 gennaio) si contano 2.134 nuovi positivi tra i lombardi, a fronte dell’esecuzione di 35.317 tamponi. Di questi 26.717 test sono molecolari, i restanti 8.601 test sono quelli antigenici rapidi. Numeri tutto sommato in linea con quelli rilevati nelle scorse settimane, anche se nel corso degli ultimi sette giorni il tasso di positività è progressivamente sceso dal 10,7 per cento di lunedì (11 gennaio) al 6 per cento odierno.

I contagiati in provincia di Bergamo sono invece 82. Nel monitoraggio settimanale eseguito dall’Ats dal 6 al 12 gennaio le positività accertate sono state 688, ossia 152 in più rispetto a quelle accertate dal 30 dicembre al 5 gennaio. Inoltre, nella settimana dal 4 al 10 gennaio, la media giornaliera dei casi di coronavirus in provincia, sempre secondo quanto reso noto dall’Ats, è aumentata da 72 a 92 casi al giorno. Il valore di incidenza complessivo settimanale si posiziona su 61 casi per 100 mila abitanti, cifre quasi da “zona bianca”, ma peggiora ulteriormente l’indice Rt che alla data dell’8 gennaio era pari a 1,3.

Una certa oscillazione, indice quindi di un rallentamento nel miglioramento della situazione epidemiologica, emerge anche dai dati relativi al numero di malati ricoverati negli ospedali lombardi. Lunedì scorso i pazienti in terapia intensiva erano 462 e quelli ricoverati nei reparti ordinari 3.522. Oggi i malati nei reparti di area critica sono 454 (ossia 8 in meno), ma quelli ricoverati nei reparti ordinari 3.664 (ossia 142 in più).

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