Questione di Rt

Lombardia in bilico tra zona arancione e zona rossa. Ecco quali regole cambierebbero

Il verdetto arriverà domani, venerdì 15, con il monitoraggio settimanale di Ministero e Iss. In entrambi i casi, si potrà comunque fare visita a parenti e amici che vivono nello stesso nostro Comune

Lombardia in bilico tra zona arancione e zona rossa. Ecco quali regole cambierebbero
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Il dubbio lo ha insinuato per primo proprio il governatore Attilio Fontana, quando a inizio settimana, ospite a SkyTg24, ha affermato: «Stiamo peggiorando in tutti i parametri, la situazione deve essere monitorata. Mi auguro che questi numeri si invertano, che l’indice Rt e quello dei ricoveri in ospedale si abbassino. La scorsa settimana l’Rt si è improvvisamente innalzato a 1.24. Se così non dovesse essere, il rischio della zona rossa è più che concreto».

Il verdetto arriverà domani, venerdì 15 gennaio, col consueto monitoraggio settimanale di Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità: allora si saprà se la Lombardia, da arancione, diventerà rossa. Nel caso, lo "switch" dovrebbe avvenire domenica 17, o al più tardi lunedì 18. Anche se non è escluso un immediato cambio già sabato. Dipenderà da quando il ministro Speranza firmerà poi l'ordinanza. Se lo schema seguisse i precedenti, il cambio di colorazione sarebbe ufficiale dal lunedì.

Effettivamente, stando agli ultimi dati ufficializzati (che, come sappiamo, non sono i più aggiornati), la Lombardia si trova in bilico e il passaggio a zona rossa, coi nuovi parametri fissati dal Governo con il Dpcm che entrerà in vigore sabato 16 gennaio per la suddivisione dell'Italia in zona di rischio, pare molto probabile. Per la zona rossa, infatti, la soglia dell'Rt (l'indice di contagiosità) è stata ufficialmente abbassata da 1.5 a 1.25. È evidente che, in base alla colorazione della Regione e al nuovo decreto in vigore sempre da sabato 16 gennaio e approvato mercoledì, cambieranno anche le norme a cui dovremo sottostare.

Nel caso in cui restassimo arancioni, le novità rispetto alla situazione attuale sarebbero poche. Sarebbe consentito potersi muovere nei confini del proprio Comune di residenza, domicilio e abitazione liberamente e senza necessità dell'autocertificazione, purché ciò accada all'esterno dell'orario del coprifuoco (fissato dalle 22 alle 5). Potremmo continuare ad andare a fare visita a parenti e amici, a due a due (escludendo dal conto gli eventuali minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti), purché abitino nella stesso nostro Comune, e comunque facendo una sola visita al giorno. Nel caso in cui abitassimo in località con meno di cinquemila abitanti, queste regole varrebbero con un'estensione di trenta chilometri dal nostro Comune, a esclusione però di Bergamo, poiché capoluogo di provincia. I negozi sarebbero aperti nel rispetto delle normative vigenti e i bar e i ristoranti potrebbero continuare a lavorare solo con i servizi di asporto e di consegna a domicilio, con un'unica novità: da sabato, ai bar sarà vietato effettuare l'asporto dopo le 18.

Se invece diventassimo zona rossa, le cose cambierebbero. Anche per muoversi all'interno del Comune in cui viviamo sarebbe necessario utilizzare l'autocertificazione poiché, a rigor di legge, tutti gli spostamenti sono vietati, tranne quelli giustificati da motivi di lavoro, urgenza o salute. Resterebbe però valida la possibilità di fare visita, una sola volta al giorno, a una sola abitazione di parenti o amici presente nel nostro stesso Comune (o comunque nel raggio di trenta chilometri, escluso il capoluogo di provincia, se abitiamo in una località con meno di cinquemila abitanti). Bar e ristoranti continuerebbero a lavorare solo con asporto e consegna a domicilio (con la limitazione alle 18 per l'asporto dei bar), mentre non tutti i negozi sarebbero aperti, ma solamente quelli registrati con i codici Ateco previsti dagli allegati al Dpcm (li trovate QUI).

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