la querelle

Parking Fara, la Lega chiede «la risoluzione del contratto con Bergamo Parcheggi e i danni»

I consiglieri comunali del Carroccio hanno depositato a Palazzo Frizzoni un'ordine del giorno urgente. Nel frattempo il Comune avrebbe trovato un accordo con la società Best in Parking per non revocare la concessione ma procedere a una nuova gara d'appalto per concludere i lavori

Parking Fara, la Lega chiede «la risoluzione del contratto con Bergamo Parcheggi e i danni»
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Dopo l’attacco mosso dal comitato No Parking Fara, ora è la Lega a tirare la bordata a Palazzo Frizzoni. Il nuovo parcheggio in via di costruzione in Città Alta da sempre accende il dibattito politico in seno al Consiglio comunale, soprattutto a fronte del parere dato dall’Anac che per procedere con i lavori è necessaria una nuova gara d’appalto. A ciò si sommano i ritardi nella consegna dell’opera e i costi lievitati dai circa 8 milioni di euro iniziali ai 18 attuali. Motivi per i quali i consiglieri comunali del Carroccio hanno depositato un ordine del giorno urgente nel quale chiedono al sindaco Giorgio Gori e alla Giunta «di procedere nella risoluzione del contratto in essere con la concessionaria (Bergamo Parcheggi) per evidente inadempimento contrattuale, nonché per giusta causa e giustificato motivo oggettivo, dato anche dalle palesi violazioni di legge e criticità elencate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, chiedendo anche il dovuto risarcimento dei danni».

In particolare, dopo l’abbandono del cantiere da parte dell’impresa Collini Bergamo Parcheggi avrebbe voluto affidare i lavori all’azienda Rota Nodari (arrivata terza in graduatoria), mentre il Comune, essendo scettico, aveva chiesto un parere all’Anticorruzione. La delibera dell’Anac, secondo quanto evidenzia il gruppo della Lega, rileva criticità e contrasti con l’assetto normativo di riferimento, la concessione di progettazione, costruzione e la gestione del parcheggio interrato.
 «I lavori avrebbero dovuto concludersi in 28 mesi, mentre dopo 16 anni l’opera è stata realizzata per poco più della sua metà – si legge nell’ordine del giorno -. La progettazione, poi, si era conclusa dopo 4 anni invece dei 180 giorni previsti. La concessione avrebbe avuto una durata di 29 anni con decorrenza dall’emissione del certificato di collaudo ma i lavori, che avrebbero dovuto concludersi nel mese di marzo 2019, sono tutt’ora sospesi. La concessionaria ha però iniziato la cosiddetta fase di gestione già dall’1 settembre del 2004, iniziando a incassare gli introiti derivanti dalla gestione delle aree di parcheggio su strada».

Tra le criticità sollevate dall’Anac vi sarebbero anche quelle riferita a due varianti eseguite nel 2011 e nel 2016. La prima «volta a rispristinare l’opera in conseguenza dell’evento franoso», la seconda «contestuale all’approvazione del nuovo piano della sosta che, con un accordo transattivo, modificava sostanzialmente il sistema viario, la gestione dei parcheggi comunali e le condizioni economiche – prosegue l documento della Lega -. Dal confronto tra il contratto inziale e l’accordo transattivo del 2016, le tariffe per l’utilizzo dei parcheggi sono aumentate per la sosta in parcheggio (oggi non ancora funzionante perché non realizzato), da 1,03 euro a 2,30 euro l’ora, mentre per la sosta su strada da 0,50/1,30 euro a 1,60 euro l’ora e per i residenti si è passati ad un abbonamento annuale di 99 euro e sono stati eliminati i parcheggi gratuiti. Inoltre è stata concessa la facoltà al concessionario di poter cedere il diritto di superficie di 64 posti auto nella struttura per 90 anni al prezzo di 48 mila 400 euro, per un controvalore complessivo totale di oltre 3 milioni di euro».

Il Carroccio inoltre sottolinea che, siccome durante la vigenza del contratto i soci operativi avevano perso i requisiti di qualificazione, essendo l’affidamento in questione un project financing, il Comune avrebbe dovuto indire una nuova gara ad evidenza pubblica. «L’Amministrazione ha di fatto ignorato e non contestato al concessionario l’elevata durata dell’affidamento, che ha prodotto un danno a seguito delle varie sospensioni dei lavori in gran parte, se non in via esclusiva, imputabili al concessionario stesso – proseguono i consiglieri comunali leghisti -. Con la variante del 2011, si sarebbe infatti, potuto/dovuto risolvere il contratto. Anche nel 2016, quando si è modificata significativamente l’opera prevedendo un nuovo piano della sosta, il raddoppio dell’investimento inziale, la modifica del piano tariffario e delle penali, tali modifiche avrebbero meritato l’indizione di una nuova gara di appalto. Secondo l’Anac paiono illegittimi anche gli aumenti sopravvenuti volti a compensare i maggiori costi connessi alle varianti e imputabili, di fatto, ad inadempimenti della concessionaria».

Insomma, per la Lega si tratta di un’opera nata male e proseguita peggio; una situazione alla quale Palazzo Frizzoni deve mettere mano il prima possibile ponendo fine alla vicenda. Nel frattempo però, come riporta l’Eco di Bergamo, il Comune si è incontrato con Best in Parking, società austriaca che detiene il 68 per cento della concessionaria Bergamo Parcheggi (nella quale a sua vola è compreso Palazzo Frizzoni tramite la controllata Atb). Nel corso del vertice sarebbe stato deciso di non revocare la concessione a Bergamo Parcheggi, proprio in virtù dell’accordo transattivo sottoscritto a ottobre del 2016, ma di dare il via libera alla pubblicazione di una nuova gara d’appalto.

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