Tensione alle stelle

Piano autunnale anti-Covid: Ats propone una tregua, ma i medici rispondono con durezza

La direzione strategica dell’Agenzia fa sapere di voler nuovamente sedersi attorno a un tavolo per discutere delle misure da attuare, ma l'Ordine risponde (duramente) di non voler «condividere progettualità e profili di responsabilità formati in modo improprio e sulla base di coinvolgimenti di valenza puramente formale»

Piano autunnale anti-Covid: Ats propone una tregua, ma i medici rispondono con durezza
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Da ormai diversi giorni il rapporto tra l’Ats di Bergamo e i medici di base (a partire dall’Ordine fino ad arrivare ai sindacati) è a dir poco logoro a causa della mancata conferma del dottor Roberto Moretti alla guida della direzione Cure primarie dell’Agenzia. Per esprimere il loro dissenso, i medici si erano ritirati dai tavoli di lavori necessari a preparare una strategia per un eventuale ritorno dell’epidemia in autunno. Ora, la direzione strategica dell’Ats di Bergamo, alla luce delle osservazioni avanzate dall’Ordine dei Medici e per rispetto dei contenuti segnalati, ha ritenuto opportuno sospendere l’incontro di Agorete (Accordo per il Governo delle Reti territoriali) previsto per domani (martedì 7 luglio).

«La decisione - spiega il direttore generale Massimo Giupponi - è stata presa con l’obiettivo di favorire l’individuazione di una soluzione che consenta una ripresa convinta di tutte le componenti presenti al Tavolo, a partire dai medici di medicina generale, finalizzata alla prosecuzione dei lavori per la definizione di un piano di emergenza da ultimare entro l’inizio del prossimo autunno».

Gli incontri riprenderanno, secondo la predefinita programmazione quindicinale, il prossimo 21 luglio. «Il piano di emergenza che si intende realizzare vuole essere una tutela per il territorio e una garanzia per tutti i cittadini - prosegue Giupponi -. Per questo occorre condividere obiettivi, strumenti e procedure affinché il territorio sia pronto ad affrontare un’eventuale nuova emergenza. L’obiettivo del piano è quindi di definire in modo chiaro compiti e responsabilità affinché, come abbiamo visto in questi mesi, attraverso la collaborazione di tutti gli attori, si possa arrivare a individuare soluzioni organizzative più efficaci».

Apparentemente, dunque, una mano tesa di Ats nei confronti dei medici, una sorta di richiesta di tregua. Alla quale, però, l'Ordine non pare voler al momento aderire. Poco dopo la diffusione della comunicazione di Ats, infatti, l'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bergamo ha fatto sapere, attraverso una nota stampa, che si «ribadisce quanto già espresso nella propria delibera di Consiglio, approvata all’unanimità». I medici spiegano che «la definizione di una progettualità emergenziale è di competenza e responsabilità di Ats Bergamo e che in tale progettualità debbano essere esplicitati contenuti di stretta competenza tecnica, che devono quindi prevedere la piena funzionalità delle strutture dell’Agenzia, in particolare il Dipartimento di Cure Primarie e il Dipartimento di igiene e Prevenzione Sanitaria. In assenza di tali precisi punti di riferimento, l'Ordine non intende condividere progettualità e profili di responsabilità formati in modo improprio e sulla base di coinvolgimenti di valenza puramente formale».

Insomma, l'Ordine ritiene la proposta dell'Ats, al momento, un puro gesto formale, teso a placare negli animi dopo giorni di tensione, e non una reale apertura. La conferma di questo, sempre secondo l'Ordine, sarebbe nel fatto che, al momento, Ats non ha nominato un nuovo responsabile dei Dipartimenti coinvolti dalla tematica. In particolare, l'Ordine ha più volte sottolineato come vorrebbe che il dott. Moretti venisse messo a capo del Dipartimento di Cure Primarie, cosa che l'Ats non ha alcuna intenzione di fare.

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