Intervista a Laura Adele Feltri

Il mercato immobiliare ha tenuto ed è caccia alle mansarde

«Buon numero di compravendite. Gli affitti a lungo termine hanno sostituito quelli brevi»

Il mercato immobiliare ha tenuto ed è caccia alle mansarde
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Settembre è il mese che tutti aspettavamo con ansia per capire come sarebbe ripresa la nostra vita dal punto di vista lavorativo, scolastico per i nostri figli, cercando di archiviare il periodo di lockdown. In questo panorama come si presenta il mercato immobiliare della nostra città? Lo chiediamo a Laura Adele Feltri, che fa l’immobiliarista e che di case se ne intende.

«Bergamo presenta un interessante settore immobiliare nonostante il periodo buio che ci ha colpiti. Il tessuto industriale e produttivo non ha ceduto, i bergamaschi hanno mostrato forza e determinazione e questo si è trasmesso anche nell’economia, pure nel segmento immobiliare. In questa fase, registriamo un buon numero di compravendite e un vivace mercato degli affitti a lungo termine».

Quindi anche gli affitti mantengono un trend positivo?

«Quelli a breve termine sono in sofferenza per la mancanza di stranieri. Costituivano un buonissimo introito soprattutto per i B&B e le case vacanza. Ma i proprietari non si sono persi d’animo e invece di rivolgersi ai siti intermediari (booking.it ecc...) per reperire stranieri, hanno chiesto aiuto alle agenzie immobiliari per convertire gli affitti brevi in affitti lunghi (il classico 4 più 4), che al momento danno più tranquillità e garanzie. Gli immobili hanno il pregio di essere sempre utili, sia per viverci sia per creare reddito».

La situazione di emergenza influenzerà l’andamento del settore anche nei prossimi mesi?

«La vicenda Covid-19 ha avuto ripercussioni in ogni sfera della nostra vita e quindi anche nel settore immobiliare. È importante avere un’ampia conoscenza del mercato per comprendere se sia il momento favorevole per vendere o acquistare, e soprattutto a quali prezzi al metro quadro nell’immediato e ancora di più nel futuro».

Ci può spiegare?

«Negli ultimi due anni, il prezzo medio nella provincia di Bergamo ha raggiunto il suo massimo nell’agosto 2015, con un valore di 1.612 euro al metro quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato maggio 2019: per un immobile in vendita sono stati richiesti in media 1.501 euro al metro quadro. Nei primi mesi di quest’anno c’è stata una minima crescita dei prezzi ( più 0,67 per cento), ma in modo non uniforme nella città. Secondo i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare, il prezzo degli appartamenti nelle ventiquattro zone di Bergamo è compreso in tutta la città tra 1.10 e 3.650 euro al metro quadrato per la compravendita. Per gli affitti si va dai 4,6 euro per mese a metro quadrato ai 10,7 euro. Il prezzo medio degli appartamenti in vendita è di circa il sedici per cento superiore alla quotazione media regionale, pari a 1.850 euro a metro quadrato, ed è anche di circa il 57 per cento superiore alla quotazione media provinciale (1.350 euro per metro quadrato)».

Laura Adele Feltri

Quali sono le zone con maggior incremento?

«Restano sempre Città Alta e i Colli, personalmente non credo sia solo per la zona in se stessa, ma per la tipologia di immobili: alcuni sono molto prestigiosi e, anche se in questi mesi si registra una minor richiesta, restano case di valore. Città bassa piace sempre di più, abbiamo notato un aumento di richieste e di visite degli immobili e un incremento degli annunci immobiliari».

Per quanto riguarda più nello specifico i singoli segmenti del mercato a Bergamo, quali sono i più richiesti ?

«La tipologia che ha registrato il maggior apprezzamento, in percentuale, è costituita dalle mansarde: le quotazioni mostrano un incremento di circa il tre per cento negli ultimi tre mesi. Il tipo che ha invece registrato il maggior deprezzamento percentuale è costituito da appartamenti grandi, tipo i pentalocali: le quotazioni hanno accusato una flessione di circa il 2 per cento negli ultimi 3 mesi».

A cosa si deve questa disparità?

«Osservando i dati della mia agenzia ho notato che sempre più clienti sono proiettati verso investimenti immobiliari per garantirsi la rendita mensile degli affitti. Appartamenti piccoli e mansarde hanno riscontrato una crescita nelle visite, mentre gli alloggi grandi sono meno visitati seppur sempre tenuti in considerazione: alcune famiglie dopo il lockdown desiderano avere vicini i genitori anziani per meglio accudirli e certamente ci vogliono appartamenti con disposizioni interne tali da mantenere l’adeguata privacy per ogni nucleo familiare».

Complessivamente possiamo dire che il mercato immobiliare ha tenuto costante la sua importanza economica?

«Decisamente si, con qualche incremento di acquisto sia per avere una nuova abitazione più funzionale alle esigenze delle famiglie, sia come investimento da mettere a reddito per garantirsi un introito mensile. Adesso mi aspetto di capire meglio il bonus statale del 110 per cento sulle ristrutturazioni; potrebbe rappresentare un nuovo impulso a cambiare casa».

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