L'esperto risponde: Laura Adele Feltri

Le case oggi costano meno, ma valgono di più (cioè chi può, compri)

Sembra un paradosso, ma gli immobili in questi ultimi anni hanno ripreso valore reale e rappresentano un ottimo investimento

Le case oggi costano meno, ma valgono di più (cioè chi può, compri)
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Come si sta evolvendo il settore immobiliare a Bergamo? Stiamo veramente assistendo a una ripresa? Ne parla Laura Adele Feltri, agente immobiliare e docente di legislazione alla Camera di Commercio.

Quindi? Come sta andando?

«La delusione degli ultimi dieci anni si è ridimensionata e i bergamaschi, persone concrete e grandi lavoratori, da sempre affezionati al mattone, hanno ripreso a investire negli immobili».

Perché?

«Certamente per motivi di sicurezza economica: molti genitori sono tranquilli se un figlio possiede una propria abitazione. Altre persone hanno di nuovo ritenuto di acquistare un immobile per assicurarsi un buon introito attraverso gli affitti».

Ma la nuova propensione all'acquisto è dovuta magari anche al calo dei prezzi degli immobili?

«Non parlerei di prezzi in flessione, direi piuttosto che anni addietro i prezzi erano gonfiati a dismisura. Di fatto, si pagavano a prezzo alto edifici di valore basso. Oggi direi che siamo di fronte a una situazione più equilibrata: l’investimento risulta più equo e il mattone più solido, cioè meno incline a svalutarsi».

Può spiegarsi meglio?

«Prima della crisi mondiale delle banche, abbiamo vissuto un periodo dove tutti ci siamo sentiti ricchi, non perché lo fossimo veramente, ma semplicemente lo si credeva: gli istituti di credito offrivano mutui alla stragrande maggioranza di chi li richiedeva con tassi contenuti e minime garanzie anche per tutto il valore dell’immobile. Così si contraevano debiti pensando di pagarli in serenità. Si aveva la percezione di possedere molto denaro e invece si possedevano debiti. Così, davanti a persone desiderose di acquistare, soprattutto, la prima casa, la facilità di avere denaro ha contribuito all'innalzamento spropositato dei prezzi, a cui però non corrispondeva un reale valore dell’immobile».

Questa bolla immobiliare si è esaurita.

«Ne sono molto contenta, siamo tornati alla realtà».

Ma non le pare che comunque oggi i prezzi siano troppo bassi?

«No, non sono crollati. Erano folli quelli di prima. Semmai sono tornati nella normalità di un sistema economico. Io non mi spiego perché in quegli anni nessuno si sia preoccupato della crescita abnorme dei prezzi mentre adesso che sono tornati a un giusto equilibrio (che si basa - badiamo bene - sulla valutazione e mantenimento della struttura stessa del fabbricato, sulla zona dove è inserito e sulla legge della domanda e d e l l’offerta) ci sia della preoccupazione e si viva la questione con ansia».

Laura Adele Feltri

In questo momento dovremmo essere contenti.

«Sì, perché è più facile comprare casa; semmai potremmo essere rammaricati se durante la speculazione immobiliare degli anni scorsi abbiamo rifiutato buone offerte, non comprendendo di vivere un momento storico di facili guadagni, che sarebbe inevitabilmente finito».

I più avveduti hanno venduto a chi è stato imprudente?

«È successo proprio questo. Inutile adesso voler vendere pensando di incassare quello che si era speso quindici anni fa. Quel periodo è stato, ribadisco, una brutta pagina di storia del settore immobiliare e mi auguro che non si riproponga in altri settori».

Come un immobile che oggi ha un prezzo di mercato più basso rispetto al passato, può nello stesso tempo avere un valore alto? Siamo abituati a pensare che più un oggetto costa più ha valore...

«Ed è qui l’errore che molti commettono. Le case oggi hanno intrinsecamente un valore maggiore per vari motivi: il primo è che le possiamo acquistare senza restituire alla banca che ci concede un mutuo, il doppio, se non il triplo, della somma erogata, a causa di tassi d’interesse estremamente bassi; inoltre, comprare oggi un’abitazione mettendola a reddito significa investire il proprio denaro con una rendita annua maggiore di quello che possono garantire gli istituti finanziari (se non con investimenti ad alto rischio). Concludendo, il valore di un immobile che in questi anni e nei prossimi pagheremo meno rispetto all'epoca della bolla immobiliare, rappresenta in realtà un valore maggiore».

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