In via Tiraboschi

«L'amor che move il sole e l'altre stelle», il nuovo augurio di Edoardo De Cobelli a Bergamo

L'ultimo verso del Paradiso illumina la vetrina al primo piano della boutique AnnaRè, di fronte all'Accademia Dante Alighieri. A luglio 2020, l'artista aveva installato l'ultimo verso dell'inferno in piazza Mercato delle Scarpe: fu un successo

«L'amor che move il sole e l'altre stelle», il nuovo augurio di Edoardo De Cobelli a Bergamo
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Dall’Inferno al Paradiso, da Città Alta al centro cittadino. In occasione del Dantedì, giorno in cui si celebra l’anniversario dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, Edoardo De Cobelli, giovane critico d'arte e curatore bergamasco, ha voluto regalare nuovamente un messaggio di speranza a Bergamo.

Transitando lungo via Tiraboschi, di fronte all'Accademia Dante Alighieri, alzando lo sguardo si può ammirare nella vetrina al primo piano della boutique AnnaRè l’ultimo verso del Paradiso: «L'amor che move il sole e l'altre stelle».

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La scritta luminosa è stata realizzata da De Cobelli utilizzando il neon, sulla scia di quanto fatto la scorsa estate. All’epoca l’installazione era stata collocata nel locale inferiore dell’ex chiesetta di San Rocco, in piazza Mercato delle Scarpe, e accoglieva quanti uscivano dalla funicolare per visitare il centro storico e fare due passi lungo la Corsarola. Fu un grande successo, con tantissime persone che fotografarono la scritta.

Quando l'opera fu "smontata", venne messa all'asta e l'intero ricavato fu donato in beneficienza.

«L’iniziativa, nel suo piccolo - spiega Edoardo De Cobelli -, ha avuto un seguito anche quest'anno, grazie al supporto e alla volontà di Anna Redondi. Tutti i versi conclusivi delle cantiche della Divina Commedia si concludono con la parola stelle. Per questa ragione ho deciso di realizzare una seconda scritta luminosa, che riprendesse la conclusione del Paradiso».

Oggi infatti, giovedì 25 marzo, è il giorno scelto da Dante come inizio del suo viaggio nell'aldilà. L’auspicio è che questa scritta luminosa possa rappresentare, simbolicamente, anche l’inizio della rinascita per la nostra città.

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