Voglia di centro

Che ci faceva l’ex senatore bergamasco Pagnoncelli la scorsa settimana da Berlusconi?

Dopo Alessandro Sorte, un altro ritorno via Arcore agita le acque di Forza Italia a Bergamo. Nata l’associazione “Popolari Europeisti”

Che ci faceva l’ex senatore bergamasco Pagnoncelli la scorsa settimana da Berlusconi?
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di Wainer Preda

Che ci faceva l’ex senatore Marco Pagnoncelli la scorsa settimana da Silvio Berlusconi? È la domanda che, da qualche giorno a questa parte, sta agitando le acque di Forza Italia Bergamo.

Passata (non troppo a dire il vero) la buriana delle Provinciali, dove si sono presentati in due liste diverse, gli azzurri stanno pensando alla riorganizzazione del partito sul territorio. Negli ultimi giorni è nata persino l’Associazione culturale Popolari Europeisti di Bergamo, che ha l’obiettivo di «rafforzare i valori del popolarismo europeo e della grande famiglia dei moderati». Insomma c’è voglia di centro, da quelle parti. Il ritorno di Alessandro Sorte, benedetto del leader maximo in persona, sembra aver dato nuova linfa vitale a un partito che da anni non se la passava granché bene.

Il commissario provinciale Alessandra Gallone aveva provato a rianimarlo, ma senza riuscirci anche per l’effetto schiacciasassi della Lega. Ma ora con il Carroccio che mostra più di un acciacco, ecco rispuntare la bandiera di “Silvio il Grande”, unico possibile federatore in un centrodestra che, anche a livello locale, è più belligerante di Russia e Ucraina.

E allora quando i duri cominciano a giocare anche Marco Pagnoncelli vuol essere della partita. L’architetto di Bottanuco ha 67 anni. È un politico poco incline allo slogan, molto al ragionamento, misura le parole, ma arriva sempre al punto. Mastica politica da quando ha i calzoncini corti. Si è formato negli Anni Settanta. Anni difficili. Il segretario del 32 per cento in provincia di Bergamo resta pur sempre un pezzo da novanta degli azzurri. Basta un giro in Regione Lombardia, dove è stato assessore, per rendersene conto.

Fiutata l’aria a modo suo, sarebbe andato a capire cosa sarà del futuro, direttamente ad Arcore. L’appuntamento, dicono le indiscrezioni, era già fissato da tempo. Ma i malanni del presidente l’avrebbero fatto slittare. Fino alla settimana scorsa. Data top secret, orario pure. Contenuto del colloquio, riservatissimo. Insomma tutti gli ingredienti che fanno pensare a un “gatta ci cova” o a qualche sorpresa a breve termine. (...)

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