la delibera

Ex centrale di Daste e Spalenga, il Comune taglia l'affitto del 30% per i primi 18 mesi

A chiedere uno sconto erano state le associazioni e le cooperative che gestiranno lo stabile, vista la crisi legata al Covid

Ex centrale di Daste e Spalenga, il Comune taglia l'affitto del 30% per i primi 18 mesi
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Le restrizioni adottate nel tentativo di contenere la diffusione del Covid hanno colpito soprattutto i settori della ristorazione e dello spettacolo. Per questa ragione, Palazzo Fizzoni ha deciso di ridurre del 30 per cento per i prossimi 18 mesi il canone dovuto al Comune dall’associazione temporanea di imprese che gestirà l’ex centrale di Daste e Spalenga, alla Celadina.

La proposta di uno sconto sull’affitto, accolta dalla giunta comunale, era stata avanzata proprio dalle realtà che gestiranno lo spazio, a causa «delle difficoltà oggettive legate al periodo di emergenza sanitaria in corso che rendono incerti i tempi di avvio di gran parte delle attività oggetto della convenzione».

Il taglio del nastro ufficiale non c’è ancora stato ma lo stabile, che è stato completamente rimesso a nuovo, di fatto si sta già imponendo come un nuovo centro di aggregazione giovanile nel quartiere alla periferia di Bergamo, al confine tra Gorle e Seriate.

All’esterno sono già stati posizionati i tavolini, anche il bar è stato allestito di tutto punto e in futuro gli oltre 3mila metri quadrati dell’immobile ospiteranno conferenze, spettacoli, eventi culturali o concerti.

Le realtà che beneficeranno della riduzione sull’affitto sono la cooperativa Lab80, Nutopia, l’associazione OpenArch, l’Unione professionisti e associazioni culturali e la cooperativa sociale Ruah, al centro di una polemica alimentata dalla Lega nei mesi scorsi. In particolare, il Carroccio lamentava come fossero sempre le stesse realtà ad aggiudicarsi i bandi comunali.

La giunta comunale, nella delibera approvata, ha stimato una riduzione delle entrate di poco superiore ai 44 mila euro; per il resto la convezione sottoscritta a dicembre del 2019 resterà invariata.

«A prescindere dall’emergenza pandemica – si legge nella delibera -, la convenzione aveva già qualificato come particolarmente delicato il momento di avvio delle attività da insediare nel complesso, tanto da giustificare l’applicazione di un canone ridotto nei primi quattro anni quantificato in 98.552,64 euro».

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