I «mille soldati», la stampa "nemica" e tanto ottimismo: com'è andata la cena in Fiera di Pezzotta
Pienone ieri (19 aprile) nel padiglione B in via Lunga. Tra i presenti, tanta fiducia. Il candidato è parso emozionato e carico
di Andrea Rossetti
«Sarà una bella sfida, proprio una bella sfida. Testa a testa, eh? Sì, ne sono convinto, ce la giochiamo. E sono convinto che Andrea possa davvero spuntarla...». Lo ha detto annuendo, tra un tiro e l'altro di sigaretta, Giorgio Bonassoli, leghista ed ex assessore alla Provincia di Bergamo. All'interno del padiglione B della Fiera di Bergamo, intanto, la serata procedeva. E la sensazione è che tutti, là dentro, la pensassero esattamente come Bonassoli: questa volta ce la si gioca davvero.
L'entusiasmo dei «mille soldati» e il sondaggio
È andata in scena ieri (19 aprile) la grande cena di avvio di campagna elettorale di Andrea Pezzotta, l'uomo che il centrodestra cittadino ha scelto per provare a riprendersi Palazzo Frizzoni. Non una raccolta fondi - lo ripetono più e più volte gli organizzatori -, bensì una festa che trasmetta l'entusiasmo che permea l'ambiente in questi giorni, in queste settimane. E si può dire, l'obiettivo è stato centrato, come dimostrato dall'ampia partecipazione: mille persone, «i miei mille soldati nella Città dei Mille».
Dopo un avvio zoppicante (in parte ammesso dallo stesso Pezzotta nel suo discorso), l'avvocato e le liste in suo sostegno hanno fatto ordine, ristabilito le priorità e iniziato «uno sfrenato galoppo» (cit. del candidato), certificato anche dal sondaggio, fatto eseguire dal centrodestra stesso, secondo cui Pezzotta ed Elena Carnevali sarebbero al momento appaiati. Anzi, l'avvocato sarebbe addirittura avanti d'un soffio.
Il tema della rilevazione torna più e più volte durante la serata. C'è chi, come Andrea Tremaglia, lo dribbla con scaramantica saggezza, chi invece lo cita a petto in fuori, come Franco Tentorio o Alessandro Sorte.
Il successo di Boccaleone
Un altro tema ricorrente della serata è stato poi il treno per Orio e l'impatto dell'infrastruttura sul quartiere di Boccaleone. Pezzotta, senza troppi ghirigori dialettici, lo ha detto chiaro e tondo: la nuova soluzione trovata, condivisa anche dal Comitato di quartiere, è merito suo, del centrodestra, del ministro Roberto Calderoli (sorridente e presente).
«In due settimane abbiamo fatto quello che in tre anni l'Amministrazione Gori non ha fatto. In primis, ascoltare le persone», ha detto il candidato. Che poi la soluzione alternativa al sottopasso - stralciato dal progetto perché non gradito al Comitato -, ovvero le navette, sia tutt'altro che certa (chi paga? Regione se ne guarda bene, hanno confermato illustri esponenti proprio durante la cena) è un altro discorso. In una serata così, meglio sorvolare.
Tirata d'orecchie alla stampa locale
Proprio l'argomento Boccaleone ha poi portato Pezzotta a criticare la stampa locale, rea a suo parere di non aver raccontato nel modo giusto l'intera vicenda - qualcuno potrebbe però dire che lui, sul palco, abbia fatto lo stesso, ma tant'è - e, soprattutto, di essere più "amica" della sua rivale. «Come sapete, non ho tessere di partito - ha detto -, ma in questi giorni ho pensato di prendere quella del Pd, così magari ci danno un po' di spazio». Diciamo che, per essere un civico, Pezzotta dimostra di aver fatto suo molto bene l'ormai noto vittimismo meloniano. In campagna elettorale, però, è comprensibile. E non a caso, a quelle parole, tutti (o quasi) hanno applaudito convintamente. Il rumore dei nemici gasa...
Cena, parole e il taglio della torta
Quando Pezzotta è sceso dal palco, l'orologio segnava già le 21.45 circa. Solo in quel momento sono stati finalmente serviti gli antipasti. Negli occhi di qualcuno è stato possibile leggere il terrore: se continua così, torneremo a casa alle 3! In realtà, il resto della cena è filato via liscio. Le chiacchiere informali hanno echeggiato per il padiglione mentre sul palco (molto sobrio) si susseguivano gli ospiti, intervistati dal giornalista di Rete 4 Giuseppe Brindisi: Calderoli, Letizia Moratti, Tremaglia, Sorte, Massimiliano Romeo, Carlo Maccari, Lara Magoni, Giovanni Malanchini. Nota di merito a Daniele Belotti, silente (ma sorridente) tuttofare della serata.
Per il gran finale, Pezzotta è tornato sul palco. Al suo fianco, anche gli altri quattro "grandi candidati" del centrodestra nei Comuni della provincia: Daniele Esposito (Albino), Gianfranco Gafforelli (Romano), Francesco Bramani (Dalmine) e Gabriele Cortesi (Seriate). Insieme, hanno tagliato la torta, momento simbolico dell'avvio ufficiale della campagna elettorale. Dessert, ultimo brindisi e alle 23.45 circa tutti a casa. Satolli e sereni, convinti che sì, sarà una bella sfida. Che il centrodestra, questa volta, se la giocherà davvero la partita per Palazzo Frizzoni.
Non sapevo si potesse fumare durante la cena come nei comuni ristoranti vero ? Questo la dice lunga sul rispetto anche solo delle regole più basilari ..se il buon giorno si vede alla sera siamo a posto....
Voterò Pezzotta, ma per farlo devo dimenticarmi di certo politici che gli vedo attorno: Calderoli, Magoni, Belotti, Tremaglia, la Moratti. Brrr che brividi. Pezzotta portateli dietro il meno possibile, fai il candidato civico più che puoi!!!
Non mi piace la presenza della Moratti. Una che pur di avere un posto si iscriverebbe pure nel partito degli Hezbollah, se pensasse di guadagnarci qualcosa. Stia a casa, per favore!
il mitico Daniele Belotti darà il suo prezioso contributo alla campagna elettorale,grande Daniele in bocca al lupo. la Stampa Catto comunista,eco di bergamo e soci stanno lavorando per chi non ama Bergamo e i Bergamaschi,ma solo quella parte radical scic che vive in centro e città alta.
Non è certo una novità che la stampa locale (Eco di Gori, pardon, di Bergamo e BG news) non sappiano cosa sia l'obiettività. Stanno a sinistra e lavorano per loro, da sempre.