Prima volta

Video, foto e parole di Silvio Berlusconi alla convention di Forza Italia a Treviglio

Davanti alle 1.300 persone portate alla Fiera da Alessandro Sorte, il Cavaliere ha chiesto a tutti di impegnarsi per riportare il partito al 20%

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di Wainer Preda

Bagno di folla ieri sera (16 maggio) alla convention organizzata da Alessandro Sorte e dai suoi “Civici moderati” alla fiera di Treviglio. Protagonista della serata: Silvio Berlusconi. È la prima volta da quando esiste Forza Italia che il leader maximo mette piede in terra bergamasca (almeno in veste politica, dopo la toccata e fuga sul lago d'Iseo di qualche mese fa). E lo fa davanti a 1.300 persone, assiepate nel padiglione fieristico. Centoventi tavoli da otto ciascuno, solo all’interno, più numerosi altri in piedi. Ci sono tutti o quasi. Vecchi e nuovi.

Il leader di Forza Italia arriva intorno alle 21. Cammina fra due ali di folla, decine di fotografi e giornalisti. È tenuto sottobraccio dalla senatrice Alessandra Gallone, affiancato dalla compagna Marta Fascina. Accolto da Sorte e dalla nuova coordinatrice regionale Licia Ronzulli. Nel padiglione scoppia un boato. Partono i cori e gli applausi, sventolano le bandiere. L’entusiasmo sembra quello degli anni d’oro. Eppure sono passati quasi trent’anni dalla celebre “discesa in campo”.

Berlusconi sale sul palco, ringrazia il commissario provinciale per il lavoro svolto. Poi si rivolge a Sorte, a cui tributa i complimenti per la serata. E annuncia il rientro in Forza Italia del deputato Stefano Benigni, fino a pochi giorni prima sul punto di passare a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni: «Lo terrò vicino a me come assistente per alcune cose importanti, e in particolare nella politica territoriale», dice il Cavaliere.

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Poi comincia il suo discorso. Ad ampio raggio, come sempre. Dalla creazione di Forza Italia a oggi. Si dice preoccupato Berlusconi: «Potrei occuparmi delle mie aziende, ma sento il dovere di esserci per il mio Paese. La guerra in Ucraina, la mancanza di un leader in Europa e nel mondo. E poi la Cina, Stato totalitario e comunista» sono le nuove minacce, spiega.

Berlusconi riserva una stoccata a Biden: «Il presidente americano, che invece di cercare il dialogo usa epiteti inaccettabili verso Putin». Quel Putin a cui lui aveva consigliato di fermarsi nell’invasione della Georgia e con il quale aveva messo fine alla Guerra Fredda, racconta. Ora invece il quadro è cambiato: «Dal 2002 ho chiesto all’Europa di darsi una voce sola in politica estera e una difesa armata comune. Oggi sommando i 27 Paesi spendiamo 400 miliardi di lire all’anno. Con una forza comune si diventava una potenza militare mondiale - ha detto -. Ora non contiamo nulla. L’Occidente è schiacciato dalla Cina, il vero nuovo pericolo mondiale». Berlusconi ritrova quindi il suo cavallo di battaglia dell’anticomunismo.

Poi si rivolge al partito: «Forza Italia ha fondato il centrodestra e dovrebbe averne sempre la guida». Si rammarica per la situazione attuale ma pone gli obbiettivi per il rilancio, che lui guiderà impegnandosi nella campagna elettorale e andando in televisione: «Dobbiamo arrivare almeno al 20 per cento e io penso che noi possiamo arrivarci». Poi chiama tutti i presenti a un’opera titanica: andare, Comune per Comune, a convincere gli ex azzurri a tornare in Forza Italia. L’entusiasmo e la pervicacia del leader sono sempre gli stessi. Se sia ancora in tempo a rinverdire gli antichi fasti, lo diranno gli elettori. La macchina azzurra, intanto, si è messa in moto.

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