Risultato storico

L'Armani Basket va forte (anche) grazie a un bergamasco

Ieri la squadra si è guadagnata l'accesso alle Final Four dell'Eurolega battendo il Bayern Monaco. Tra gli assistenti del coach Ettore Messina anche Mario Fioretti di Bergamo, il cui contributo è stato fondamentale

L'Armani Basket va forte (anche) grazie a un bergamasco
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Ieri sera (martedì 4 maggio) un grande risultato per la Armani Basket, nome-sponsor della Olimpia Milano, che ha sconfitto in casa i tedeschi del Bayern Monaco ai -5, con un punteggio finale di 92-89 che garantisce alla squadra italiana l'accesso dopo 29 anni alle Final Four dell'Eurolega.

Una partita che ha visto l'iniziale contesa tra l'Olimpia e il Bayern, per poi vedere già dal secondo quarto la squadra nostrana con la situazione in mano, grazie all'ottima prestazione dei suoi giocatori, tra i quali ieri ha brillato particolarmente Shavon Shields. Il successo è da riconoscere tuttavia anche al coach Ettore Messina, che ha incontrato la soddisfazione del patron Giorgio Armani, sponsor della società dal 2008. Adesso ce la si giocherà a fine maggio a Colonia, dove i nostri andranno contro il Barcellona, che sta andando forte e insegue con determinazione il trofeo europeo, per cui sarà tutt'altro che un facile avversario.

 

Va segnalato come il risultato sia dovuto, tra le altre cose, anche al lavoro di uno degli assistenti del coach Messina: Mario Fioretti, bergamasco doc. Occupa un posto tra i tecnici fin dalla stagione del 2003/04 ed è specializzato nell'analisi video - Dan Peterson per questo lo chiamava "lo Spielberg del basket", tant'è che ha ricoperto il ruolo di video coordinator della Nazionale italiana dal 2011 al 2017. È cresciuto come allenatore nelle giovanili della Intervites di Bergamo, la sua città, ha poi allenato a Torre Boldone, ai Titans di Bergamo e dal 2003 all'Olimpia Milano, nelle giovanili e in prima squadra.

Nel corso della conferenza stampa post-match, l'allenatore Messina lo ha voluto al suo fianco per ringraziarlo del suo lavoro: «È qui da 18 anni, è un pezzo importante di storia di questa società e finalmente può accarezzare una Final Four. Lui è il simbolo di tutte le persone che lavorano per questo club, staff tecnico, sanitario e in sede». Al che Fioretti con la sua solita modestia ha risposto: «Alla fine del mio primo anno qui abbiamo rischiato di chiudere. C’è stato un intervento anche del Signor Armani che ha salvato l’Olimpia. Quello è stato il momento più brutto, poi sul campo ricordo in 18 anni tante sconfitte brucianti, ma è normale. Oggi sono contento, questo è un sogno che si avvera e spiegare cosa provo è indescrivibile. Io sono qui da più tempo di tutti, ma ho condiviso momenti belli e brutti con tante altre persone. Oggi possiamo gioire tutti assieme».

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