L'escursione consigliata

I verdi prati e i pascoli assolati della Val Taleggio, ribattezzata anche la Svizzera bergamasca

La bellezza della zona si rivela passo dopo passo grazie ai tanti sentieri che la percorrono e che permettono di scoprire alcune delle sue montagne più belle

I verdi prati e i pascoli assolati della Val Taleggio, ribattezzata anche la Svizzera bergamasca
Pubblicato:

di Angelo Corna

La Val Taleggio è una piccola valle sussidiaria alla più famosa Val Brembana, un angolo delle Orobie bergamasche caratterizzato da prati verdi e pascoli assolati. Ancora oggi chi ne percorre i tracciati si trova a osservare l’attività agricola che nei secoli ha contraddistinto la valle: antichi casolari e vecchi muri a secco delimitano i pascoli che danno vita al famoso Strachitunt, formaggio di latte crudo tipico della zona.

La bellezza della valle si rivela passo dopo passo grazie ai tanti sentieri che la percorrono e che permettono, con pochi sforzi, di scoprire alcune delle sue montagne più belle. Tracciati per tutti, ma anche percorsi che permettono agli escursionisti più allenati di riscoprire un luogo che, nel tempo, è stato ribattezzato come la “Svizzera bergamasca”.

1 - Verso il Baciamorti
Foto 1 di 15
2
Foto 2 di 15
3 - Vetta Pizzo Baciamorti
Foto 3 di 15
4
Foto 4 di 15
5
Foto 5 di 15
6 - Cresta direzione Aralalta
Foto 6 di 15
7 - Il monte Sodadura
Foto 7 di 15
8
Foto 8 di 15
9
Foto 9 di 15
10 - Vetta Monte Sodadura
Foto 10 di 15
11
Foto 11 di 15
12 - Il rifugio Nicola ai Piani di Artavaggio
Foto 12 di 15
13
Foto 13 di 15
14
Foto 14 di 15
15 - Sulla via del ritorno
Foto 15 di 15

Il percorso più remunerativo per riscoprire la Val Taleggio si snoda dal borgo di Capo Foppa, frazione di Pizzino. Il sentiero è marchiato dal segnavia Cai 153 e risale nel bosco, alternando tratti in falsopiano a facili salite. Dopo circa 45 minuti di cammino, raggiungiamo la Baita Baciamorti (metri 1453): i pini cedono il posto ad ampi e verdi pascoli, mentre il panorama si apre sulle vicine montagne.

In leggera salita continuiamo lungo il sentiero e con pochi sforzi raggiungiamo il valico conosciuto come “Passo di Baciamorti”. Davanti a noi spicca la bastionata rocciosa del monte Venturosa, montagna che con il vicino Cancervo chiude la valle lungo il lato brembano. Alla nostra sinistra si snoda invece il sentiero che risale l’ampia cresta della montagna; dobbiamo rassegnarci a una ripida salita, che ci porterà dopo altri 45 minuti in vetta al pizzo Baciamorti (metri 2009).

Qui possiamo riporre, almeno per alcuni minuti, zaino e pensieri: sul cocuzzolo ci attende una piccola madonnina e un panorama a 360 gradi sulle Orobie bergamasche e valtellinesi. Spiccano a sud i già citati Cancervo e Venturosa, a est Menna, Arera e Presolana, a nord una porzione della Val Masino e a ovest il Resegone, le Grigne, il Sodadura e lo Zuccone Campelli. Impossibile non restarne affascinati…

L’articolo completo, con tutti i percorsi e le bellezze della zona, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 27 maggio

Seguici sui nostri canali