In sua memoria

A Casnigo il campetto da basket diventa arte in memoria di Emiliano, ucciso dal Covid

La street artist bergamasca Ale Senso, che da anni lavora a Berlino, ha completato in Val Gandino il tributo al 36enne morto l'aprile scorso. Un progetto che rientra nel StreetArtBall (SAB) Project

A Casnigo il campetto da basket diventa arte in memoria di Emiliano, ucciso dal Covid
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di Giambattista Gherardi

Quattro gigantesche carpe in un mare azzurro e un "atollo" per la palla a due al centro del campo, nel quale si staglia la scritta «EMI», a ricordo di Emiliano Perani. È ormai completa a Casnigo l’opera della street artist bergamasca Ale Senso (che vive da anni a Berlino) che ha colorato il campo basket comunale di via Valle nel ricordo del giovane fotografo morto a soli 36 anni nel 2020 a causa del Covid.

Emiliano Perani

L’iniziativa rientra nel più ampio contesto di "StreetArtBall (SAB) Project", che ha voluto unire street art e basket da strada, dando nuova vita e nuovi colori ai campi di Bergamo Monterosso (il mitico Pilo), Gorle, Treviglio, Valtrighe e, appunto, Casnigo. Una rigenerazione urbana che unisce arte e sport giovani, qualcosa di più di un semplice auspicio nel post pandemia. Online è tuttora aperta una raccolta fondi a questo link. A Casnigo, già nei giorni immediatamente successivi alla morte di Emiliano Perani nell’aprile 2020, era partita una petizione online (più di 17.000 le firme raccolte) da parte degli Amici del Campetto, un’associazione spontanea cresciuta fra chi, come Emi, frequentava quel campo periferico per allenarsi e, soprattutto, divertirsi.

Emiliano Perani si era spento l’8 aprile 2020 al Policlinico di Monza, dove era giunto dall’ospedale di Piario. Impegnato come fotografo e grafico, per molti anni ha lavorato nel settore della comunicazione come grafico progettista, illustratore, fotografo e videomaker, collaborando a particolari progetti artistici per copertine di album musicali, libri, festival, loghi, videoclip, comunicazione cartacea per eventi. Nel 2018, insieme alla compagna Nadia Rossi, aveva intrapreso un lungo viaggio in Sudamerica. In oltre sei mesi di viaggio avevano percorso più di diciassettemila chilometri tra Argentina, Cile, Bolivia, Perù ed Ecuador, viaggiando con mezzi pubblici tra turismo e volontariato.

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«L’intitolazione del campo - spiegano gli amici di Emi sul blog emilianoperani.com, creato a suo tempo dal fotografo scomparso - non è risultata una via percorribile in quanto ostacolata da una legge che impedisce di intitolare un qualsiasi luogo pubblico o aperto al pubblico a una persona deceduta da meno di dieci anni. Spinti dalla volontà di ricordare Emi in un luogo a lui e a noi così caro, non ci siamo arresi e abbiamo cercato soluzioni alternative. È così che siamo entrati in contatto con il Pilo Basket Bergamo, il quale ci ha proposto di inserire il campetto di Casnigo nel loro StreetArtBall Project. Abbiamo aderito con entusiasmo e il progetto ha ricevuto l’approvazione del Comune di Casnigo».

Volendo ampliare la possibilità di riqualificazione del campetto e desiderando che il ricordo di Emi non si limiti alla realizzazione di quest’opera, il gruppo ha deciso di autofinanziare anche la sistemazione dei canestri ad altezza regolamentare e di organizzare un torneo estivo, possibilmente annuale. A sostenere il progetto hanno contribuito fattivamente anche l’associazione "Amici di Luca Bosio", l’assessorato allo Sport del Comune di Casnigo, il Circolo Fratellanza di Casnigo, il Photoclub Sömeànza, il Fervens Basket Vertova e l’Atletic Basket Casnigo.

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