Fulmine a ciel sereno

La chiusura di Elav? Legata ai debiti dei locali gestiti dal birrificio

I problemi economici sono cominciati durante il lockdown, spiega Valentina Ardemagni

La chiusura di Elav? Legata ai debiti dei locali gestiti dal birrificio
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In molti si sono chiesti il perché di una chiusura improvvisa – non una vendita – per un marchio che tanto si era fatto conoscere non solo a Bergamo, creando a tratti un piccolo impero. Ieri, infatti, l’annuncio della fine dell’avventura del Birrificio Indipendente Elav, comunicato dai titolari via Facebook, è sembrato un po’ un fulmine a ciel sereno.

Oggi sul Corriere della Sera Bergamo Valentina Ardemagni, contitolare della società con Antonio Terzi, ha spiegato che sono state decisive le difficoltà economiche dei locali aperti dal birrificio che, a loro volta, hanno inciso sui conti della casa madre.

Il 2020 si era chiuso con una perdita di 51 mila euro. I dipendenti, una quarantina nell’estate del 2019, erano ormai più che dimezzati. Al 31 dicembre 2021, come da bilancio presentato alla Camera di Commercio, i debiti ammontavano a oltre un milione e 457mila euro, solo per metà compensati dai crediti verso clienti, pari a 761mila euro.

Valentina Ardemagni alla cassa durante uno dei tanti eventi targati Elav

La società, che aveva iniziato la coltivazione di un luppoleto nel 2015 ad Astino, ha dovuto rinunciare pochi mesi anche all’affitto di quel terreno. Altri segnali di crisi erano arrivati dalla chiusura del Clock Tower di Treviglio nel 2020, e dalla gestione mai decollata dell’Elav Circus (ex In dispArte) in via Madonna della Neve. Lo scorso mese ha chiuso anche Elav Kitchen and Beer in Città Alta. E non riaprirà, come di solito faceva con la bella stagione, la Cascina Elav alla Grumellina.

Antonio Terzi, al lavoro nel birrificio

«È una notizia molto triste, una pagina importante del movimento artigianale che si chiude, per Bergamo il vostro marchio ha significato una svolta epocale nel modo di intendere e bere la birra. Un abbraccio e in bocca al lupo ad Antonio e tutto lo staff», ha commentato Simonmattia Riva, premiatissimo beersommellier, che gestisce il Beer Garage di via Borgo Santa Caterina.

«Non è stata solo birra... È stata una piccola rivoluzione culturale quella che Elav ha portato nella nostra sonnacchiosa città - scrive Angelo Isotopo -. Siete stati dei pionieri, degli avanguardisti. Uno spirito che spero vi possa aiutare ad implementare nuove idee e realtà».

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