Omicidio di Treviglio

Omicidio Casati, a febbraio il responso sull’infermità mentale di Silvana Erzembergher

La Corte d’Assise stabilirà se la donna, che ad aprile scorso uccise Luigi Casati, è sottoponibile a processo

Omicidio Casati, a febbraio il responso sull’infermità mentale di Silvana Erzembergher
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Il prossimo 12 febbraio la Corte d’Assise di Bergamo stabilirà se Silvana Erzembergher, 71 anni, era capace d’intendere e di volere al momento dell’omicidio di Luigi Casati, 61 anni, e della gambizzazione della moglie Monica Leoni, avvenuti lo scorso 28 aprile nel cortile del condominio di Treviglio in via Brasside, dove sia lei che i coniugi risiedevano.

L’anziana è attualmente ricoverata nella Rems di Castiglione delle Stiviere. In passato, sono già state fatte due perizie psichiatriche rispetto all’infermità mentale della donna, una era stata eseguita da Giacomo Francesco Filippini per l’accusa, l’altra da Massimo Biza per la Difesa. Entrambe confermavano quest’ipotesi e pertanto la potrebbero rendere non imputabile in un processo. Al giudice quindi spetterà decidere se confermare il vizio di mente, oppure chiedere ulteriori approfondimenti. Se stabilirà la sua incapacità di intendere e di volere, si andrà verso l’assoluzione.

Erzembergher uccise Casati con quattro colpi di pistola, di cui uno fatale alla nuca quando era ormai a terra, mentre ferì con un proiettile la moglie che era accorsa nel vialetto del palazzo dopo essersi accorta di quanto accaduto. Il motivo, stando a quanto detto da lei stessa, sarebbe stato che i due le facevano degli scherzi, come suonarle il campanello la sera impedendole di dormire, oppure il continuo abbaiare del loro Jack Russell.

In realtà, dalle immagini di una telecamera nascosta da un vicino, si era scoperto che era lei stessa a suonare ai citofoni. La rivoltella utilizzata, regolarmente detenuta per praticare il tiro a segno, l’avrebbero dovuta sequestrare le forze dell’ordine dopo una denuncia della Leoni, che era stata aggredita in passato dalla vicina con un bastone. Per un errore nel segnare il nome della donna, tuttavia, nessuno aveva provveduto a sequestrarla. L’aggressione fu filmata da una residente del condominio: nel video, si vedeva Erzembergher con l’arma ancora in mano e vicino la vittima a terra con la consorte vicino. Una volta accortasi che i vicini erano accorsi ai balconi, era ritornata in casa, dove era stata poi arrestata dai carabinieri.

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