Querelle

Provincia, le tensioni interne a Forza Italia sono un problema

Risultato scontato nell'elezione del presidente della Provincia (con un solo candidato), ma nel centrodestra c'è burrasca e l'accordo Lega-Pd non è piaciuto a tutti

Provincia, le tensioni interne a Forza Italia sono un problema
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Sabato 18 dicembre scorso è arrivato il risultato scontato del voto per la carica di presidente della Provincia di Bergamo: è stato eletto l'unico candidato, Pasquale Gandolfi, già vicepresidente, il cavallo su cui ha voluto puntare la convergenza Lega-Pd.

Un accordo che, però, non tutti hanno gradito, soprattutto nelle file del centro-destra e nello stesso Carroccio e che ha portato nelle scorse settimane allo scontro, a distanza, tra il coordinatore della Lega a Bergamo Cristian Invernizzi e il moderato Stefano Benigni, che lo aveva fortemente criticato per questa decisione.

Il predecessore di Gandolfi, Gianfranco Gafforelli, in una sua dichiarazione oggi (martedì 21 dicembre) al Corriere Bergamo ha spiegato che, per sostenere la sua candidatura, gli sono mancati i voti dai comuni più popolosi e quelli del capoluogo, che in origine gli erano stati promessi. Resta la delusione per non essere stato eletto nemmeno consigliere, sconfitta condivisa con altri nomi conosciuti come Demis Todeschini (FdI), Raffaello Teani (ex Pd ora renziano) e Luigi Bresciani (ex segretario provinciale Cgil). In ogni caso Gafforelli ha fatto sapere che, al contrario di Matteo Rossi, non metterà i bastoni tra le ruote al vincitore: «il mio predecessore mi ha fatto la guerra e non voglio fare lo stesso».

Intanto, sullo sfondo dell'operazione andata (più o meno felicemente) in porto, c'è la burrasca interna a Forza Italia: Alessandro Sorte, con la sua lista «Civici e Moderati per Bergamo», si prende due seggi con Luca Macario e Umberto Valois (uno in più rispetto alla situazione precedente), mentre Alessandra Gallone, con «Comuni protagonisti Provincia Sostenibile» mantiene i due che aveva già con Damiano Amaglio e Massimo Cocchi. Sorte è tornato di recente nel partito del Cavaliere, ma il suo ritorno non è stato accettato con facilità dalla Gallone e tra i due c'è una certa tensione, ben rappresentata dalla corsa alle provinciali con due liste diverse.

Per il resto, il Pd con la sua lista «Democratici e civici per la Bergamasca» si porta a casa ben sei consiglieri (Mauro Bonomelli, Romina Russo, Roberto Amaddeo, Paolo Alessio e Giorgia Gandossi), confermandosi primo partito, mentre altrettanti se li aggiudica l'alleanza Lega-Fdi con la lista «Per Bergamo responsabilità e territorio» (Enrico Prevedini, Gianfranco Masper, Fabio Ferrari, Manuel Bentoglio, Matteo Macoli e Alessandro Colletta).

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