«Non conoscono il territorio»

Il Comune di Bergamo attacca il rapporto dell'Ispra sul consumo di suolo: «Dati non veritieri»

L'analisi dell'ente mette la nostra provincia al secondo posto in Lombardia. Palazzo Frizzoni, però, contesta i numeri della città

Il Comune di Bergamo attacca il rapporto dell'Ispra sul consumo di suolo: «Dati non veritieri»
Pubblicato:

Un attacco frontale, quello del Comune di Bergamo all'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ente pubblico di ricerca italiano che a fine luglio ha diffuso un rapporto relativo al consumo di suolo in Italia e nel quale la Bergamasca certo non brillava: risultava seconda in Lombardia, dietro soltanto alla provincia di Brescia, con ben 143 ettari cementificati nel 2021.

Palazzo Frizzoni contesta, nello specifico, i dati del report relativi alla città di Bergamo, definendoli «non veritieri, anzi, frutto di una totale mancanza di conoscenza del territorio e delle aree della città». Il rapporto evidenziava nel solo 2022 il consumo di ben 4 ettari di suolo nuovo nel capoluogo orobico. Un dato che al Comune non tornava. Da qui la decisione di approfondire e verificare i numeri dell'Ispra.

Palazzo Frizzoni afferma che l’errore più macroscopico fatto dall'ente sia quello che riguarda l’ex Gasometro, «un’area inquinata e dismessa da quasi 50 anni che l’Amministrazione e Inps, proprietaria del terreno, hanno messo in sicurezza dagli elementi inquinanti contenuti nel sottosuolo e poi utilizzato per realizzare il nuovo parcheggio di superficie del quartiere di Malpensata. Un’operazione che, per altro, consentirà di de-pavimentare gran parte del piazzale della Malpensata per ampliare il parco Ermanno Olmi. Il gasometro è stato conteggiato tra le aree di suolo verde consumate nel 2022 in città, un ettaro di terreno che rappresentano ¼ del conteggio alla base del risultato Ispra».

Il parcheggio all'ex Gasometro

Nel rapporto si conterebbe come suolo consumato anche il terreno dell’ex Caserma Li Gobbi, «uno spazio divenuto un acquitrino - che per anni ha sollevato l’indignazione dei residenti dell’area, anche solo per la mancanza di cura riguardo la proliferazione delle zanzare da parte della proprietà - derivato dalla demolizione appunto dell’ex immobile militare». Così come anche l’area Chorus Life, secondo Ispra, rientrerebbe in parte nel conteggio del suolo consumato, sebbene - sottolinea il Comune - sorga «su un edificio industriale demolito (!)». Lo stesso vale poi per la riqualificazione di RedonaCentro, anch'essa nata dalla demolizione di un comparto industriale dismesso.

Secondo Palazzo Frizzoni, l’unico consumo di suolo corrispondente a verità contenuto nel rapporto 2022 di Ispra sembra essere quello utilizzato per realizzare la nuova strada di collegamento tra via Serassi e la circonvallazione, uno spazio adiacente il cimitero. «Un risultato, quindi, molto vicino allo zero - sottolinea nel proprio comunicato il Comune -, molto molto lontano dai 4 ettari dichiarati dal rapporto 2022».

«L’Amministrazione - commenta l'assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini - ha lavorato con grande impegno per ridurre il consumo di suolo nuovo nella città, lavorando su aree dismesse e ottenendo grandi risultati per quel che riguarda la rigenerazione degli spazi industriali che hanno rappresentato per decenni degli strappi nel tessuto urbano di Bergamo. Gli ospedali Riuniti, la Montelungo, Mangimi Moretti, l’Ote, il Gasometro, il Gres, l’Ismes e molti altri ancora sono le aree nelle quali si sono concentrati e si concentrano gli interventi urbanistici più rilevanti di Bergamo, con una evidente riduzione di volumetrie e di superfici secondo le previsioni del Piano di Governo del Territorio approvato nel 2010».

Valesini continua: «Abbiamo mantenuto lo stadio in città, evitando di consumare il Parco Agricolo come previsto dall’Amministrazione Tentorio, lavoriamo per un nuovo palasport là dove sorge il Creberg, la nuova GAMeC all’attuale palazzetto, puntando anche sulla riconversione degli edifici e delle aree già utilizzate, in modo da stringere ulteriormente le possibilità di costruzione su suolo libero. Siamo al lavoro per l’avvio della Vas entro fine autunno del nuovo Pgt, un piano ambizioso che punta a tagliare ulteriormente e in modo significativo le volumetrie previste in città per il prossimo decennio. Il rapporto ISPRA, quindi, fotografa una situazione che non corrisponde a quanto fatto e perseguito in questi ultimi anni nel nostro capoluogo».

Ovviamente d'accordo con il collega anche l'assessore all'Ambiente, Stefano Zenoni: «Sul tema della tutela del suolo, l’Amministrazione è particolarmente impegnata, un impegno reso concreto dall’espansione del Parco dei Colli nell’area del Plis, la prima espansione del Parco dalla sua istituzione di quasi 50 anni fa. Sempre in questo senso, rilevante è stata anche la “variante 10” al Piano di Governo del Territorio, azione con la quale l’Amministrazione aveva scelto di cancellare molte nuove edificazioni sul suolo libero della città».

Seguici sui nostri canali